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Cose dell'altro mondo

Regia di Francesco Patierno vedi scheda film

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La recensione su Cose dell'altro mondo

di supadany
4 stelle

Un bello spreco quello perpetrato da questo film, infatti trovata un’idea di base decisamente suggestiva ed interessante (tanto più nei tempi della presunta piena integrazione razziale e sociale), gli sceneggiatori devono essersi seduti sugli allori credendo di aver già fatto il di più, quando in realtà mancava ancora tutto il resto.

Infatti su tutto quanto si verifica dopo la svolta della scomparsa di massa ci sono poche certezze e parecchi dubbi.

In una cittadina del Veneto gli immigrati lavoratori sono tanti, ma c’è chi come Libero Golfetto (Diego Abatantuono) non perde mai occasione per denigrarli, anche in televisione, nonostante siano forza portante della sua attività industriale.

All’indomani di un suo intervento televisivo, nel quale inveiva contro di loro, tutti gli immigrati svaniscono nel nulla e per gli altri abitanti questo comporta cambiamenti radicali nel loro modo di vivere e nei rapporti con chi li circonda.

Lo spunto iniziale faceva ben sperare, purtroppo intorno vi è poco costrutto, se non giusto sfuggevoli siparietti estemporanei (con un po’ di humour sarcastico) che servono più a “vivacchiare” su quanto già esposto piuttosto che cercare una degna via risolutiva.

Sui personaggi si poteva lavorare molto di più, Abatantuono fa la parte del leone, il classico bigotto medio arricchito, che parla giusto perché gli è stato concesso l’uso della parola, che però alle spalle ha anche un tenero rapporto con una prostituta africana, mentre gli altri (interpretati da Valerio Mastandrea e Valentina Lodovini) faticano ad emergere soprattutto perché le loro storie nella storia, soprattutto quella che li lega, non offrono che riflessioni banali (ed anche numericamente poche).

Così, ad un certo punto, la storia s’incanala su di un binario morto, i personaggi non aggiungono quasi più nulla di nuovo a quanto già manifestato, alcune aggiunte cadono dal nulla nel nulla (vedi il profetico mago abbozzato malamente) ed il finale è il classico fulmine a ciel sereno, inaspettato, ma non perché sia una sorpresa, ma perché arriva senza una chiusura non dico esemplare, ma nemmeno dignitosa.

Per questo, oltre che non riuscitissimo di suo, “Cose dell’altro mondo” rimane un film monco, come se la pellicola per girare fosse improvvisamente finita, un prodotto che butta un succulento amo nell’acqua, per poi limitarsi ad una pesca deludente.

Incompleto.

Su Francesco Patierno

Da una buona idea di partenza si perde per strada inesorabilmente.

Su Valentina Lodovini

Non spicca più di tanto, semplice e graziosa, ma non riesce a dare un apporto rilevante soprattutto per colpa altrui.

Su Valerio Mastandrea

E' un attore che apprezzo molto, ma qui non mi ha convinto più di tanto pur offrendo qualche acuto interessante.
Anche lui paga dazio per le circostanze.

Su Diego Abatantuono

Buona parte, anche ostica per le modalità espressive, che non manca di avere le sue sfumature che Diego sa rendere anche piuttosto efficaci calcando parecchio la mano.
Infatti quando si tratta di andare sopra le righe si lascia andare senza tanti problemi.

Su Sandra Collodel

Sufficiente.

Su Maurizio Donadoni

Particina per lui.

Su Vitaliano Trevisan

Caratteristico.

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