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Mirage

Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mirage

di axe
7 stelle

Durante un blackout in un elegante grattacielo di New York, lo scienziato ed attivista Charles Calvin muore precipitando dalla finestra dello stabile. Contemporaneamente, il suo amico David Stillwell, presente nei pressi, accusa un'improvvisa ed inspiegabile amnesìa. Interessato a scoprirne i motivi, l'uomo si reca prima da uno psicanalista, senza successo, poi dal detective privato Caselle. Ripetuti incontri con una donna lo mettono sulle tracce della verità. Un uomo, conosciuto come il "maggiore", lo bracca, cercando di ottenere da lui qualcosa, ed eliminando persone con le quali è in contatto. Lentamente, Stillwell recupera i ricordi, i quali rivelano un suo ruolo nella morte di Calvin e l'oggetto dell'accanita ricerca del "maggiore". Il regista statunitense Edward Dmytryk realizza un solido film di spionaggio dall'intreccio avvolgente. Al centro della scena c'è sempre Stillwell; elegante uomo di mezza età, la prima parte del racconto lo mostra agire nel ristretto ambiente dello stabile, che gli è noto. Questa normalità è turbata da alcune stranezze. Una donna parla a Stillwell con familiarità, ma egli la considera una sconosciuta; è minacciato da un uomo armato di pistola che trova nel suo appartamento. Sconvolto ed ignorato dalla polizia, il protagonista chiede aiuto ad uno psicanalista, il quale svela la portata dell'amnesia e "mette a nudo" la confusione mentale di Stillwell, ma preferisce non approfondire, non accettando le responsabilità che ne deriverebbero. E' Caselle, un investigatore privato, ad aiutarlo nella sua ricerca. Le prime scoperte introducono la seconda parte del film, che racconta il protagonista impegnato da un lato in un lento recupero della memoria, grazie principalmente ai dialoghi con la donna incontrata nel grattacielo, e dall'altro nello sfuggire a spietati sicari intenti a terrorizzano con minacce ed omicidi. Le pericolose attenzioni nei suoi confronti nascono da una sua scoperta - egli è uno scienziato - in grado di produrre importanti conseguenze nelle relazioni internazionali e conseguenti equilibri economici. La formula chimica composta da Stillwell stuzzica l'avidità di Calvin, suo amico e datore di lavoro, la cui indole, infida e calcolatrice, contrasta con la fama di uomo di pace che l'accompagna. In un lungo flashback , apprendiamo cosa è successo. Il protagonista, disgustato dall'amoralità di Calvin sceglie di distruggere la formula; l'amico, nella colluttazione che ne nasce, cade dalla finestra; per lo shock, Stillwell perde la memoria, riempiendo i vuoti con frammenti di ricordi o dettagli appresi durante il precipitare degli eventi. Il "maggiore" è, in realtà, l'ancor più avido socio di Calvin, il quale scatena i suoi "mastini" contro il protagonista; ma anch'egli è destinato alla sconfitta. La tensione è molto forte nella prima parte del film; lo spettatore è avvinto dalla curiosità di comprendere cosa stia accadendo e vive lo stesso smarrimento del protagonista. Poi, man mano che prendono forma i contorni dell'intrigo, la suspence si scioglie. Ma la visione è gradevole fino all'epilogo. Stillwell è interpretato da Gregory Peck; il suo personaggio esegue una lenta ricerca all'interno di sè stesso. Acquisisce lentamente la consapevolezza della sua amnesìa e tenta di combatterla in vari modi. Riesce con l'aiuto di Sheila (Diane Baker), la donna misteriosa, e Caselle (Walter Matthau), perspicace e sfortunato investigatore privato. Il "maggiore" è interpretato da Leif Erickson. Una convincente spy-story impreziosita da una sceneggiatura molto "hitchcockiana".

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