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Mirage

Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mirage

di Ethan01
7 stelle

A New York, durante un blackout, un uomo (Gregory Peck) ha un'amnesia e non ricorda pressoché nulla di ciò che ha fatto negli ultimi due anni. E mentre vaga per la città alla ricerca di elementi che possano aiutarlo scopre che qualcuno sta cercando di ucciderlo.

Ispirato al romanzo "Fallen Angel", scritto da Howard Fast nel 1952, cioè in piena guerra fredda, un thriller fantapolitico di indubbia efficacia e sufficientemente disturbante. Il regista Edward Dmytryk (qui in uno dei suoi ultimi lavori rilevanti) riesce infatti a costruire un film teso e coinvolgente, colmo di interrogativi e avvolto da un alone di mistero che soltanto nel finale si potrà infrangere.

La figura del protagonista ricorda molto da vicino il ruolo interpretato dallo stesso Peck vent'anni prima in "Io ti salverò" di Alfred Hitchcock: entrambi i personaggi infatti hanno subito un trauma che ha fatto perder loro la memoria e si ritrovano quindi a dover ricomporre pezzo per pezzo un puzzle che può significare per loro la vita o la morte. Come in "Io ti salverò", anche qui la psicoanalisi interviene in aiuto del protagonista, per venire a capo di nodi che egli non riesce a sciogliere; però, a differenza del film di Hitchcock, ha un ruolo molto meno determinante.

Nella sceneggiatura di Peter Stone è invece particolarmente accentuata una componente ironica che non guasta e che contribuisce anzi a rendere più godibile la visione film. Dmytryk dirige con mano sicura e riesce a fare passare in secondo piano alcune incertezze di scrittura e certi passaggi un po' farraginosi; alcune soluzioni di regia, come i ricordi che lentamente riaffiorano nella mente del protagonista nel corso della pellicola, sono particolarmente indovinate; notevole è poi la valorizzazione delle squallide e alienanti ambientazioni urbane, che accentuano ulteriormente il senso di minaccia che pervade l'intera pellicola.

Gregory Peck e Walter Matthau (il quale purtroppo esce di scena troppo presto) rivaleggiano in bravura; si segnalano poi Kevin McCarthy (il protagonista de "L'invasione degli ultracorpi"), Leif Erickson, che appare soltanto nella scena finale, George Kennedy e Jack Weston, i quali interpretano (come di frequente) due scagnozzi del "cattivo". La bella fotografia in bianco e nero è del veterano Joseph MacDonald, la colonna sonora di Quincy Jones.

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