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I fantastici viaggi di Gulliver

Regia di Rob Letterman vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su I fantastici viaggi di Gulliver

di Paul Hackett
2 stelle

Gulliver, mediocre e complessato impiegatuccio in una rivista di viaggi, viene inviato nel Triangolo delle Bermude per scrivere un articolo e, inaspettatamente, vi scopre la mitica Lilliput, dove, gigante tra minuscoli omini, imparerà qualcosa d'importante sull'autostima e, nella migliore tradizione delle commedie americane, rimedierà anche l'amore di una bella ragazza. Ho sempre amato la vitalissima comicità di Jack Black e la sua maschera che mi ha sempre terribilmente ricordato quella del grande John Belushi, ma in questo caso devo dire che il bravo attore americano ha toppato alla grande: "I fantastici viaggi di Gulliver", deplorevole aggiornamento del classico racconto allegorico scritto nel diciottesimo secolo da Jonathan Swift (il poveretto si starà rivoltando nella tomba) è un film semplicemente indifendibile, una schifezza senza precedenti, di una banalità sconcertante, di una piattezza indescrivibile e perennemente oltre la soglia del ridicolo involontario (i dialoghi fanno cascare le braccia, ancor di più nella pessima versione italiana, con l'imbarazzante scelta di utilizzare come doppiatori i "turisti per caso" Patrizio Roversi e Siusy Blady). Un vero disastro, dal quale non scampa nemmeno la pur brava Emily Blunt, nel ruolo più involontariamente comico della sua carriera e, al terzo mediocre film dopo "Shark Tale" e "Mostri contro alieni", l'ennesima conferma che il regista Rob Letterman difficilmente girerà mai capolavori... voto pessimo.

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