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Carancho

Regia di Pablo Trapero vedi scheda film

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La recensione su Carancho

di kikisan
8 stelle

22 Morti al giorno, 683 al mese, piu' di 8.000 all'anno, 100.000 negli ultimi 10 anni.
In Argentina, gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i minori di 35 anni. Questo alimenta  il milionario mercato assicurativo.


"Carancho" è il nome di un uccello spazzino della Pampa(una specie di avvoltoio) che staziona sempre su un lato della strada in attesa della sua preda;per estensione il termine si può associare ad una persona che svolge un determinato tipo di ricatto.In questo caso l'uccello da preda è Sosa(interpretato dal grande Ricardo Darin di "Il segreto dei suoi occhi"),un avvocato che,per motivi che non vengono rivelati,gli è stata revocata la"licenza".Sosa collabora con una specie di Associazione Vittime della Strada.Lo scopo di questa associazione non è sicuramente no-profit;vediamo Sosa inseguire ambulanze al cui interno ci sono vittime"fresche"di incidenti stradali;lo vediamo fuori da una stanza di ospedale a cercare di interloquire con i parenti appena giunti al capezzale dei loro cari.La ragione di tutte queste attenzioni è nel riuscire a strappare a tutti i costi la fatidica firma di patrocinio legale;Sosa promette buoni risarcimenti alle famiglie o alle vitime stesse,ma questi saranno briciole rispetto a quelli che incasseranno lo studio legale e di conseguenza lui.Il regista Pablo Trapero in questa parte di film indugia molto sul fatto che probabilmente senza Sosa ed il suo studio,queste vittime di incidenti non incasserebbero nemmeno un pesos,in quanto stritolate dagli ancor più avvoltoi studi legali degli istituti assicurativi;le persone"incidentate"e le loro famiglie sono molto poveri se non addirittura disperati(l'azione si svolge nel popolare quartiere della Matanza di Buenos Aires);vediamo anche la stratificazione di questo tipo di pratiche:autisti di ambulanza,medici del pronto soccorso,impiegati dell'accettazione ospedaliera,poliziotti...tutti partecipano a questo illegale ed anche un po'immorale "magna,magna"...
In questo continuo "sbattersi"Sosa incontra e si innamora-ricambiato-di una dottoressa del pronto soccorso di nome Luján(Martina Gusman,moglie del regista).La donna si rivelerà molto fragile e tossicodipendente.
Un gravissimo errore di Sosa e la sua volontà di"mettersi in proprio",la particolare matrice mafiosa dell'associazione di cui lui fa parte,trasporterà la pellicola sui territori del giallo-noir con venature melodrammatiche...
Terribile ed amaro film argentino;quasi documentaristico nel descrivere come si dipanano le vicende dei protagonisti all'interno dell'ambiente sanitario-ospedaliero-assicurativo.Vedendolo mi è subito venuto in mente"Al di là della vita"di Scorsese e non solo per l'ambulanza,ma soprattutto per lo sguardo che il regista volge verso l'alienazione dei suoi personaggi.Forse un po' meno riuscita la storia d'amore tra Sosa e Luján;comunque anche questa ci regala momenti strazianti e di recitazione sublime.
Il finale è molto particolare...Qualcuno probabilmente obietterà che si tratta di un escamotage forzato del regista perchè non sapeva come terminare il film;forse è anche così,ma assisterete ad un vero e proprio capolavoro di montaggio(curato dalla stesso Trapero).
Questo film ha vinto il Leone Nero al Courmayeur Noir in Festival 2010.
Sono disponibili i sottotitoli in italiano.

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