Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
C’è qualcosa di estremamente seccante in questo film, che pure ha molti pregi.
Forse è tutto troppo esplicito, gli intenti sono troppo palesati. Come il protagonista-sceneggiatore Fabio de Luigi annuncia all’inizio, si vuole fare un film d’autore ma di successo. Ed è esattamente quello che vuole fare Salvatores: usando una sceneggiatura che ha vinto il premio Solinas (Alessandro Genovesi) vuole creare un film eccessivamente pretenzioso e autoironico. Due aggettivi antitetici, che però qui, in modo del tutto curioso, viaggiano di pari passo. Prendendo a riferimento nientemeno che Pirandello, la storia è costruita su 8 personaggi in cerca d’autore, che interagiscono con lo spettatore (i momenti meno riusciti) e con lo sceneggiatore. Non mancano momenti bellissimi, ma è come la colonna sonora: si fa presto a dire che è sublime e raffinata perchè è il greatest hits di Simon & Garkunkel. Così è per la Milano notturna: stupenda, ma non c’entra niente. Così come le elegantissime inquadrature che non sono altro che sublimi esercizi di stile che non hanno nulla a che fare con una storia che nulla ha di garbato.
Ci sono certe cadute di gusto degne di altri registi, scene il cui unico obiettivo è far ridere lo spettatore meno raffinato (il massaggio cinese, la storia del criceto) e alleggerire situazioni che non avrebbero nulla di pesante. Lo diventano con pretenziosa autoironia. Tra gli interpreti i migliori sono gli esordienti
Magnifica
Un bravo regista, abile direttore di attori
adeguato
Il ruolo non le offre la possibilità di brillare come al solito
Bravo, spiritoso
Deliziosamente sotto le righe, come sempre
Spassosissima ogni volta che appare
Sta crescendo molto questa ex veejay. Complimenti..
Troppo forte!
Brava! ma perchè camuffarla così?
Davvero dotata
Potevano darle un ruolo più sostanzioso: poteva essere divertente. Invece appare solo per 2 minuti!
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