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Lungo la valle delle bambole

Regia di Russ Meyer vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lungo la valle delle bambole

di undying
4 stelle

Russ Meyer viene coinvolto in una produzione internazionale (20th Century Fox) per la quale gira una versione alternativa del precedente Valley of the dolls (Mark Robson). Qua e là la mano dell'artista lascia il suo segno, ma nel complesso predominano noia e lentezza. Strano inoltre, appare il sottotesto moralistico, per nulla adatto al regista.

 

locandina

Lungo la valle delle bambole (1970): locandina

 

Casey (Cinthya Myers), Kelly (Dolly Read) e Pet (Marcia McBroom) suonano musica rock, esibendosi nel complesso musicale "The carrie nations". Con l'intenzione di raggiungere la zia di Kelly, Susan (Phyllis Davis), accompagnati da Harris (David Gurian), fidanzato di Kelly, il gruppo raggiunge Hollywood. Kelly apprende di essere improvvisamente diventata erede, assieme a Susan, di un ingente patrimonio e viene introdotta dalla zia nel lussuoso ambiente di Ronnie (John Lazar), miliardario personaggio, soprannominato Z-man, che gravita nel mondo dello spettacolo. Durante un'esibizione musicale, molto apprezzata, il successo per le tre ragazze arriva velocemente, ma con lui anche la depravazione: sesso, droga ed eccessi di ogni tipo allontanano il gruppo dai più semplici e veri sentimenti. Fino a quando, durante un party in costume tenuto da Ronnie, l'uso di sostanze stupefacenti spinge l'uomo (in realtà ermafrodito), truccato da Superwoman a sedurre l'amico Lance (Michael Blodgett). Il rifiuto di Lance, poco incline ad un rapporto omosessuale, manda in delirio la già precaria condizione psicologica di Ronnie il quale, armato di spada e pistola, intende sterminare tutti gli ospiti.

 

Dolly Read

Lungo la valle delle bambole (1970): Dolly Read

 

Una didascalia iniziale preavvisa che, nonostante il titolo possa farlo pensare, "Il film che stai vedendo non è un sequel di "Valley of the dolls" (Mark Robson, 1967). Russ Meyer gira una pellicola coloratissima, frenetica nel montaggio, soprattutto nel primo tempo, con insistiti intermezzi musicali e spesso con inquadrature brevissime (tra i tre e quattro secondi). Le intenzioni sono serie, come dimostrano le considerazioni espresse da una voce fuori schermo sul finale, con implacabile giudizio morale sui singoli personaggi. Meyer, contenutissimo sul nudo nonostante la presenza di bellissime attrici, si concentra in un racconto dalle buone intenzioni, dimostrando di essere un regista a tutto tondo. Addirittura l'ultimo quarto d'ora, anticipato nelle sequenze d'apertura, tende al thriller con presenza di almeno tre momenti splatter (una decapitazione e un colpo di pistola in bocca e alla testa). Ma complessivamente Beyond the valley of the dolls, soffre di un ritmo lento e di un erotismo mai espresso (sono presenti scene di nudo quasi subliminali) finendo per diventare un vivace, ma anche soporifero, esperimento di cinema sentimentale, di buone intenzioni, che si chiude -contrariamente alle attese, trattandosi di Meyer- in maniera sdolcinata e quasi reazionaria, con un triplice matrimonio celebrato al medesimo tempo. Alle prese con una produzione di circa 900.000 dollari, targata 20th Century Fox, Meyer fa rimpiangere i suoi film più "poveri", quelle commedie erotiche, irriverenti e spassose che hanno reso unico il suo modo di intendere e praticare il cinema.

 

Dolly Read

Lungo la valle delle bambole (1970): Dolly Read

 

"E se diventi farfalla, nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali." (Alda Merini)

 

 

F.P. 15/03/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 109'06")

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