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Bye Bye Berlusconi!

Regia di Jan Henrik Stahlberg vedi scheda film

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La recensione su Bye Bye Berlusconi!

di mmciak
6 stelle

"Bye Bye Berlusconi!" diretto nel 2005
da Jan Henrik Stahlberg,devo dire che non mi è
dispiaciuto.

La storia racconta che una Troupe
sta girando un Film sul cavaliere,
e che narra su un suo sequestro,
e un processo su via internet.

Allora per non andare nelle grane
con la Polizia mette in scena una
metafora dell'Italia chiamandola
"Topolonia" e silvio invece Topolino,
che fa il solido Sindaco delle città,
ed è proprietario di Tele Anguria.

Il Film prodotto dalla Schiwago Film,
si tratta di un progetto a basso costo per un
budget di meno di 90 000 dollari e dove gli attori,
tutti italiani,hanno lavorato a titolo gratuito.

Comincio partendo con il presupposto che il Film mi
ha ricordato quelli che vedevo alla fine degli anni '80
e l'inizio dei '90 a Castrocaro nel "Fotogramma d'oro",
e quando rivivo quella atmosfera non riesco a dare
un giudizio negativo,come i B Movie,e questo come
regia,a tratti amatoriale,mi ha fatto pensare a questo.

Comunque il tutto comincia che durante un servizio
televisivo scoppia una bomba e c'è la notizia che
il Presidente del consiglio Berlusconi è stato sequestrato,
poi un gruppo di terroristi su un camioncino per poi
ci fa vedere una troupe che sta girando un Film.

Ci troviamo dentro a un Film dentro un Film,
anzi precisamente un Lungometraggio
tra Fiction e Documentario dove Lucia
racconta un "Diario di lavorazione"
con tutti i problemi durante le riprese,
e tutto gira intorno a lei,dalla paura che sopraggiunge
alla realizzazione e i sogni che gli fa fare,
ed è interpretata dalla brava Lucia Chiarla.

Insomma dicevo nella trama che per vari
problemi con la magistratura il produttore
decide di fare una parodia del nostro paese
e si inventa Topolonia,anche se agli Attori
non piace l'idea,perché volevano una cosa
di più di impatto per il motivo che il loro
obbiettivo e trasmettere un messaggio:
"vorrei una vita senza berlusconi!".

La pellicola con una parodia del nostro paese
che viene chiamata Topolonia,
racconta del nostro paese dove Topolino,
sindaco della città,è proprietario di TeleAnguria
emittente dal palinsesto pieno di veline mezze nude
e Quiz a premi e Presidente della squadra di calcio
amatoriale "AC Topolonia" (chiaro riferimento al Milan)
e inoltre è il leader di "Forza Topolonia"
(parodia dell'allora:"Forza Italia").

Devo dire che il tutto ha molto ritmo,senza cali,
e quando il magnate viene rapito e vengono
uccise le sue guardie del corpo,come tipo di riprese
il regista ha preso come punto di riferimento
"Il caso Moro" del 1986 di Ferrara.

Però ho trovato geniale il processo via internet
con relativa condanna del web,anche se è ingenua per
il fatto che i rapitori sono a volto scoperto.

A un certo punto nella pellicola il cavaliere
viene chiamato in un modo insultante come
"Pappone",anticipando involontariamente
quello che accadde qualche Anno dopo
con "Il caso Ruby".

Poi per la parte di Topolino è stato scelto
il sosia ufficiale del Cavaliere come Maurizio Antonini,
che ambisce di andare in America con questo Film.

Dunque la regia come ho detto prima e per molti
tratti amatoriale,anche per il fatto del budget zero,
ma riesce a creare un atmosfera suggestiva dove
Lucia comincia ad avere incubi e urlare ogni volta
dallo spavento,anche forti come
lo sparo o a letto con Topolino
(questo invece mi fa venire in mente
il cortometraggio fatto con il gruppo:"I Teatrabili tcv"
che si chiamava "L'urlo" nel 1989),
e questa cosa è insistita.

Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove figurano anche:

Pietro Bontempo-Pietro Ragusa-
Tullio Sorrentino-Fabio Bezzi-
Franco Leo-Jan Henrik Stahlberg-
Oscar Stahlberg-Nina Mair
e Isabel Löbl.

La pellicola si può
considerare "invisibile" in Italia,
nonostante che è stato presentato
alla 56ª Biennale di Berlino
e che all'Estero è stato
distribuito molto e visto
di più.

In conclusione un Film medio,
dove vuole raccontare la storia del
nostro paese miscelata come un
Docu-Film e anche con la paura
di realizzarlo e documentare
le varie grane avute durante
la lavorazione presunte e non,
con sottofondo la storia del nostro
paese e i decenni passati a combattere
un uomo vincente che ha imbambolato
la gente e invece ha causato solo danni,
con un finale tragico e amaro però
a mio parere troppo affrettato,
forse perché i soldi erano
finiti.

Però mi ha fatto tornare indietro nel tempo,
come quando andavo a vedere a Castrocaro
il "Fotogramma d'oro" tra la fine degli anni '80
e l'inizio del decennio dopo,per questa atmosfera
suggestiva e amatoriale che ti trasmette.

Il mio voto: 6.

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