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The Twilight Saga: New Moon

Regia di Chris Weitz vedi scheda film

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La recensione su The Twilight Saga: New Moon

di Baliverna
4 stelle

Tanto fumo e poco arrosto. Molti effetti speciali, un'aria altisonante da grande film fantasy, in realtà secondo me un film noioso con poca... fantasia, che richiede un po' di buona volontà per arrivare alla fine. L'unico elemento positivo è l'interpretazione di Kristen Stewart, la quale è brava e ha un volto espressivo. Il ragazzo che fa il vampiro, invece, è praticamente un manichino con la faccia atrofizzata, che il regista cerca di rendere più affascinante e misterioso usando il rallentatore mentre cammmina. La trama e il ritmo arrancano, nonostante la prima sia per certi versi abbastanza elaborata e il secondo sia sostenuto da diversi duelli tutti creati al computer. Quindi se il film non ce la fa neppure così....
Tuttavia, a onor del vero, la realizzazione mediocre offre comunque uno spunto interessante dal punto di vista del discorso, che forse è anche il vero motivo dell'enorme successo della saga, al di là forse della consapevolezza degli spettatori (o spettatrici, meglio). La ragazza si innamora di un uomo che ha dentro del marcio, benché egli cerchi lodevolmente di dominarsi. Forse sono proprio questo marcio e il suo lato oscuro, che comunque conserva, ad attirarla tanto. Il suo, più che un amore passionale ma sano, è una specie di desiderio morboso e di dipendenza che non riesce a controllare. E' una sorta di febbre che la rende disposta a tutto, proprio a tutto, pur di poter stare con lui. E' pronta persino ad assumere dentro di sé il suo tremendo male. La stessa ragazza, tra l'altro, si sente attratta anche dal ragazzo licantropo, il quale appunto ospita anch'egli una forza oscura e pericolosa. Penso che più di qualche spettatrice si riconosca nella protagonista, e più di qualche spettatore tenti di emulare in qualche modo il tenebroso e fascinoso vampiro (se già non gli assomiglia). Alla fine il film fa a pezzi i concetti di bene e male e i loro confini, affermando forse addirittura che il male non è poi tanto male, e che assomiglia al bene. Molto moderno, purtroppo.

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