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Macbeth

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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La recensione su Macbeth

di alan smithee
9 stelle

locandina

Macbeth (1972): locandina

"È rauco anche il corvo che annuncia gracchiando l'entrata fatale del Re fra queste mura.

Venite o voi spiriti che governate i pensieri dei mortali!

Mutate il mio sesso subito, e riempitemi dalla testa all'alluce della più terribile crudeltà.

Fate denso il mio sangue, sbarrate l'accesso ed il passaggio al rimorso.

Che nessuna visita pietosa della natura possa scuotere i miei propositi. ....

Vieni notte profonda.

E immergiti nel più opaco fumo dell'inferno, perché il mio acuto pugnale non veda la ferita che provoca, e perché il cielo non occhieggi della cortina delle tenebre per gridare: fermati!".

Il potere della profezia e delle forze del male che bramano nel buio. 

In una Scozia verdeggiante e amena, che tuttavia nasconde caverne ed anfratti in cui si annidano esseri bramanti ad esercitare i loro riti improntati al satanismo, i generali Macbeth e Banquo fanno ritorno a casa, dopo aver volontariamente sconfitto le forze alleate di Norvegia ed Irlanda, costringendole alla riturata.

Sulla via del ritorno, stanchi ma contenti di far ritorno alle rispettive famiglie, i due condottieri si imbattono in tre streghe orrende, che profetizzano loro un futuro imminente o non molto lontano davvero intrigante.

A Macbeth pronosticano un futuro prossimo da re di Scozia, senza tuttavia dar seguito a eredi diretti, mentre a Banquo che diventerà figlio di una futura stirpe di re. Dopo essere svanite nel nulla le streghe rimangono un ricordo fisso nella mente dei due, che si apprestano ad incontrare il re di Scozia, Duncan, desideroso di complimentarsi e premiare i due valorosi combattenti.

Quindi i re decide di soggiornare nel castello di Macbeth, che anticipa il sovrano per avvisare moglie e servitù di quella gradita ma impegnativa visita.

Lady Macbeth, venuta a conoscenza dal marito di quella strana ma allettante profezia, inizia ad instillare nel marito la tentazione di ordire un agguato notturno al sovrano, adducendo la colpa ai suoi ignari servitori, adeguatamente resi ebbri durante l'agguato di Macbeth. E tutto avviene furtivamente nella notte, fino ad arrivare al mattino successivo, con la scoperta del cadavere, e il nostro assassino che finge sconcerto e reagisce uccidendo i poveri servitori, togliendosi di dosso l'onere di doverli processare e ascoltare la difensiva di ognuno di loro.

Francesca Annis, Jon Finch

Macbeth (1972): Francesca Annis, Jon Finch

Francesca Annis

Macbeth (1972): Francesca Annis

A quel punto la torva profezia torna alla mente e l'ipotesi che Macbeth, effettivamente designato re per acclamazione dagli altri generali, sia destinato a deporre la corona a favore della discendenza di Banquo, spinge costui a tramare progetti di vendetta e risoluzione, così come induce il generale e il giovane figlio a dileguarsi in fretta, temendo attentati a tradimento.

I sicari un po' maldestri che Macbeth ingaggia velocemente per raggiungere i fuggiaschi e giustiziarli, riescono nel loro compito solo a metà: infatti il figlio di Banquo, Fleance, sopravvive e fugge all'agguato mortale.

Il suo antagonista rimane così frustrato alla notizia che, durante i festeggiamenti per la sua incoronazione a re, l'uomo inizia ad accusare visioni misteriose del suo ex amico divenuto avversario ed ucciso poco prima, dando mostra di vaneggiamenti nei confronti dei commensali, che solo la scaltra Lady Macbeth riuscirà a placare.

La vendetta del re sempre più folle dal timore di essere detronizzato, induce l'uomo a perpetrare stragi tra i sospettati lord di Scozia, e primo fra tutti il prode Macduff, che sfugge ad un attentato e corre a cercare rinforzi, ricevendo notizie della strage di tutta la sua famiglia in vece sua. E se lady Macbeth da un lato, rosa dai sensi di colpa, trascorre notti insonni sfregandosi le mani come nel gesto vano di ripulirsi la coscienza, fino a darsi la morte nel tentativo stremo di togliersi di dosso l'angoscia che la tormenta, Macbeth si prepara allo scontro contro Macduff e i suoi nobili alleati, facendosi forte di quel finale della profezia in cui le streghe prevedevano che nessun uomo nato da donna potesse ferirlo a morte, e non sapendo che il suo avversario Macduff era nato prematuro e fu estratto prematuramente dal ventre materno, quindi tecnicamente non nato da donna. La terza profezia delle streghe si realizza con l'effetto del bosco in movimento, ovvero l'unica forza che avrebbe potuto sconfiggere la resistenza del re appena eletto.

Jon Finch, Martin Shaw

Macbeth (1972): Jon Finch, Martin Shaw

Jon Finch

Macbeth (1972): Jon Finch

L'armata di Macduff e Malcolm infatti maschera la propria consistenza numerica coprendo i soldati con rami di pino, dando l'idea in lontananza di una selva in movimento. La fortezza d Macbeth viene espugnata e il folle e perfido sovrano Macbeth, a seguito di un acceso duello con Macduff, verrà a soccombere fino ad essere decapitato, avvalorando anche la quarta ed ultima profezia delle tre streghe.

Macbeth è una delle tragedie più fosche e cruente di Shakespeare, ma anche una delle più suggestive grazie proprio all'elemento sovrannaturale rappresentato dalle tre streghe e dalla profezia del potere che crea morte e sopraffazione, decimando la casta nobiliare dei papabili al trono di una Scozia tetra e incastonata in paesaggi spettrali e lividi.

La versione di Roman Polanski è il primo film che il regista ha affrontato dopo la tragedia occorsa alla moglie incinta Sharon Tate e agli ospiti della sua villa, dopo l'incursione della banda di Manson e la strage che ne seguì.

Andato a monte il progetto di dirigere Il giorno del delfino, la cui direzione passò a Mike Nichols, Polanski iniziò a pensare di mettere in scena la famosa tragedia shakespeariana dopo partecipato da spettatore ad una rappresentazione teatrale in Svizzera.

Il gran regista dà vita ad una sorta di colossal che cerca negli scorci aperti e nelle vedute amene, quell'atmosfera che a teatro deve necessariamente essere sacrificata.

scena

Macbeth (1972): scena

scena

Macbeth (1972): scena

Ma induce soprattutto una rappresentazione sanguigna e cruenta dei fatti, senza lesinare sangue, decapitazioni e altre scene di violenza, oltre che di nudità e di sesso, che gli causano alcune importanti defezioni da parte degli attori inizialmente prescelti: tra quelle più note, si ricordano senz'altro quelle di Tuesdey Weld e Albert Finney, sostituiti dagli allora completamente sconosciuti, ma fisicamente piuttosto prestanti ed affascinanti, Francesca Annis e Jon Finch.

Le scene di nudo che coinvolgono la Annis nel celebre monologo che la coinvolge da sonnambula, fecero scalpore e la stessa attrice impiegò del tempo prima di accettare di girarle.

La famosa scena del sabba delle streghe, fu un altra fonte di problemi, sia per la difficoltà di scritturare persone anziane o poco attraenti che accettassero di recitate o posare nude, sia per la lunghezza della scena, che poi indusse il regista a ridurla sensibilmente.

Il film, dalle grandi scene di massa e dalle splendide ambientazioni in esterno, risultò tuttavia un sonoro insuccesso al botteghino, e pure la critica lo snobbò parecchio, ma il suo apprezzamento migliorò nel tempo, fino ad essere considerato oggi una delle più riuscite e coraggiose trasposizioni dell'opera del grande drammaturgo.

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