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Bastardi senza gloria

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su Bastardi senza gloria

di Furetto60
8 stelle

Ottimo film di Tarantino.

Durante l’occupazione nazista, Shosanna Dreyfus, alias Melanié Laurent, giovane ebrea, si rifugia in una località di campagna con la sua famiglia, tuttavia vengono scovati da soldati SS al servizio del sadico e viscido colonnello nazista Hans Landa, alias Christoph Waltz, famigerato “cacciatore di ebrei; dopo un lungo e sadico interrogatorio, costui stana i clandestini e li fa massacrare dai suoi sottoposti, sopravvive miracolosamente solo Shoanna riuscita per un soffio a scappare; ripara a Parigi dove, sotto il falso nome di Emmanuelle Mimieux, acquista e gestisce una sala cinematografica. Nel frattempo, il tenente Aldo Raine mette in piedi  una squadra speciale di militari, composta da soldati americani di origine ebraica soprannominati "Bastardi", sono degli spietati sicari, noti ad Hitler, il cui compito è eliminare il maggior numero possibile di nazisti, con tanto di scalpo da esibire. Vengono paracadutati sul suolo francese, poco prima dello sbarco in  Normandia, costoro decidono di organizzare un’imboscata, tramite una famosa attrice tedesca Bridget, che agisce come agente sotto copertura a favore degli Alleati , per colpire i leader del Terzo Reich proprio alla première del film “Orgoglio della nazione” una becera celebrazione nazista, diretta da Goebbels, cui presenzia tutto lo stato maggiore;  La Hammersmark incontra i Bastardi presso il bar-scantinato La Louisiane; tuttavia uno di loro,  compie una “gaffe” che fa intuire la sua origine a dei soldati tedeschi presenti nel locale, la situazione degenera in una sparatoria, dove sono pochi a rimanere vivi. L'eroe di guerra Frederick Zoller, protagonista del cortometraggio, in buona sostanza un assassino che ha sterminato decine di persone innocenti, invaghitosi di Shoanna, decide di organizzare la prima del film proprio nella sua sala. Dopo aver scoperto che all’evento parteciperanno le più importanti  autorità legate al Führer, Shoanna accetta di accogliere la proposta di Zoller, onde poter mettere in pratica la sua vendetta, con l'aiuto di Marcel, il suo compagno. La proiezione della pellicola è l’occasione che aspettavano i “Bastardi” ignorando che Shoanna ha in cantiere lo stesso progetto. Landa intanto dopo aver sgamato e barbaramente ucciso Bridget, decide machiavellicamente di passare dall’altra parte della barricata con una spericolata mossa, che gli dovrebbe consentire una vecchiaia “tranquilla e ricca”, ma viene punito per le atrocità commesse, dal tenente Raine, che gli incide una bella svastica sulla fronte. Nel frattempo nel cinema divampano le fiamme, Shoanna pur riuscendo ad uccidere Zoller ci rimette la vita. Quentin Tarantino è come sempre geniale, qui si diverte a riscrivere la storia, mescolando fatti e personaggi reali a situazioni e persone inventate, con un rocambolesco capovolgimento di ruoli, ovvero le vittime della criminale repressione nazista, diventano i giustizieri. D’altronde, l'eccesso e il paradosso sono i tratti distintivi del suo cinema, che peraltro da cinefilo incallito quale è, sa come maneggiare al meglio; nel film, le scene più cruente e violente sono edulcorate, da un velo di ironia e umorismo. Il  copione è solido, strutturato in capitoli, come in altri lavori firmati dal regista, con un fil-rouge che si rincorre tra le varie sequenze, tutte destinati a convergere nel finale. Attingendo felicemente al repertorio classico del genere anni Sessanta e Settanta, con un evidente richiamo a 'Quel maledetto treno blindato' di Enzo Castellari, Tarantino scrive e dirige con la solita perizia un lungo racconto di fanta-guerra, con un’appropriata colonna sonora e alcune scene che richiamano i famosi spaghetti western, ricco di momenti memorabili, che andranno a rimpinguare la già ampia galleria 'pulp', del maestro. “Bastardi senza gloria”  è un altro grande omaggio al cinema: i riferimenti ad altri illustri film  sono innumerevoli; il regista compie un ulteriore salto di qualità, il regolamento di conti finale, realizzato mediante le infiammabili pizze della pellicola e grazie a due persone simbolo di due razze neglette, ebrei e neri, è superbo in quanto a potenza espressiva. Tarantino  si diverte a raccontarci un epilogo della seconda guerra mondiale” alternativo” ma abbastanza plausibile

 

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