Regia di Francesco Suriano vedi scheda film
Proseguo nella calura estiva la visione di pellicole (spesso italiane) misconosciute o talvolta peggio note ma circolate molto approssimativamente e quasi di sfuggita nelle sale del nostro paese, sotterrate da una distribuzione a tappeto di blockbuster che finiscono per imporci un cinema e piu’ in generale uno stile di vita che, completo di fast food, pop corn e caramelline di gomma dai colori inquetanti , spesso non ci appartengono, ne’ come stile di vita, ne’ come ipotesi di svago.
Il film di oggi e’ "Il pugile e la ballerina" bel titolo per una storia d’amore non corrisposto tra un mercante d’arti colorito e fin troppo folkloristico e un pugile mediocre sulla via del tramonto,; il tutto impastato in una cornice partenopea certo efficace, ma forse un po’ troppo dirompente. A questa storia si alterna, in modo a mio giudizio molto forzato e senza amalgamarsi granche’, la vicenda di due poliziotti corrotti: storie di furtarelli, di soldi strappati agli anziani genitori da risicate pensioni di reversibilita’, di loschi espedienti che contribuiscono a rinverdire (ce ne fosse bisogno) la losca fama di una citta’ meravigliosa che non merita questo suo purgatorio.
Storie disomogenee, la prima a tratti accattivante, ma di fatto solo macchiettistica e di superficie, succube di uno stile alla Corsicato ma relegata ad una sbadata esteriorita; la seconda decisamente inutile, almeno posizionata all’interno della prima. Sarebbe forse stato meglio procedere separatamente con i due episodi, figli entrambi di una citta’ viva ma degradata, bella ma decaduta e vittima di una corruzione interiore ormai difficilmente sanabile.
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