Espandi menu
cerca
Cargo 200

Regia di Aleksej Balabanov vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mc 5

mc 5

Iscritto dal 9 settembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 119
  • Post 1
  • Recensioni 1059
  • Playlist 57
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Cargo 200

di mc 5
6 stelle

Di questo film in giro si sta parlando pochissimo. In certi siti di cinema è stato addirittura ignorato. Io, che solitamente cerco di documentarmi in rete prima delle visioni, stavolta ho dovuto andare al cinema quasi "al buio", consapevole solo che si trattava di una produzione sovietica piuttosto "ruvida". Faccio notare che in un weekend privo di uscite interessanti come l'ultimo, non è che avessi molta scelta; le alternative andavano da un nefasto mix tecnologico di rally ed "anime" fino a Cameron Diaz che fa le smorfiette, oppure dalle gesta epiche quanto soporifere di Gengis Khan fino al pugile-leggenda diretto da un regista italiano che ho sempre detestato. Come si vede, ogni ipotesi era peggio dell'altra. E così, scegliendo il film russo, ho scelto l'incognita. Beh, diciamo che potevo cascare meglio, in quanto non è che il film sia proprio nelle mie corde. A parte poi la durezza a tratti estrema della visione, certe impennate di sgradevolezza, e una sensazione generale di nausea disseminata per tutti gli 89 minuti (e meno male che è durato poco...). Sia chiara però una cosa: io non sto dicendo affatto che sia un film da evitare, dico solo che m'è parso alquanto ostico, ma non è detto che non ci sia chi apprezzi questo stile ed ami cimentarsi in visioni "scomode" come questa. La pellicola ha come sfondo la Russia di metà degli anni '80, poco prima dell'avvento di Gorbaciov e della "perestrojka", dunque un Paese fotografato sull'orlo di un cambiamento epocale, dominato da un tremendo clima di disfacimento morale, che qui possiamo cogliere attraverso i ritratti di vari personaggi, ognuno piu' disgraziato e sgradevole dell'altro. Tutto ciò tenendo sempre presenti gli echi di guerra provenienti dall'Afghanistan, da cui arrivano continuamente cadaveri di giovani soldati russi morti sul fronte. E "Cargo 200" è proprio il termine tecnico con cui venivano indicati quegli aerei militari che trasportavane le bare che racchiudevano quei corpi. Agevolata dalla paura e dall'incertezza del momento politico-storico, è la violenza a dominare le vite dei diversi personaggi, i cui percorsi umani si sfiorano e s'intrecciano, ognuno chiuso in sè stesso. Al centro della vicenda -peraltro piuttosto frammentaria- un omicidio (a cui faranno seguito altre azioni violente) di cui verrà incolpato un innocente, in quanto nessuno dice ciò che sa, nessuno contribuisce a ristabilire la verità dei fatti, proprio perchè è la paura ad avere la meglio su ogni altro sentimento. Non conoscevo questo regista, Aleksej Balabanov, anche se pare abbia già diretto altri 10 film prima di questo e vinto in patria un bel pò di premi, anzi qualcuno sostiene che "Cargo 200" sia la sua opera migliore. Il clima di paura e di violenza, gli omicidi, le efferatezze gratuite: tutto è filtrato attraverso un umorismo nero che stempera gli eventi disturbanti, ma senza togliere nulla alla drammaticità del contesto. Un grottesco film denuncia sul fallimento del regime totalitario comunista, fallimento che leggiamo negli sguardi vuoti di chi affoga la propria lancinante disperazione in un mare di vodka, oppure negli occhi gelidi di chi per placare -peraltro senza riuscirvi- le proprie frustrazioni è ridotto ad umiliare e a devastare il corpo e la mente di una giovane donna. Ho avuto la percezione di un'opera intelligente, provocatoria ed ispirata. Peccato che il linguaggio e lo stile del regista non mi vedano in sintonìa.
Voto: 5 e 1/2

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati