Regia di Juan Antonio Bayona vedi scheda film
Conosco poco il genere Horror, qualche titolo qui e là, ma certamente lavori come questo ne stimolano la visione ed in particolare a seguire in futuro la carriera di questo esordiente.
Non so quanto possano avere influito i possibili consigli del produttore, Guillermo del Toro, ma Juan Antonio Bayona ha saputo costruire un ambiente inquietante quel tanto da farmi sprofondare nelle incertezze psicologiche che da sempre evocano i racconti di fantasmi ; quindi poco importa se nella realtà io creda o non creda ai fantasmi, quello che conta è il fatto che il regista raccontandomi una storia riesca a coinvolgermi a tal punto da seguire la logica del paranormale e non della ragione.
Lo stesso accade alla protagonista, una giovane donna che decide di tornare al paese natale e ristrutturare il vecchio orfanotrofio in cui soggiornò da piccola e farne un centro per bambini disabili.
L'accompagnano il marito ed il figlio.
Quest'ultimo, come spesso accade ai bambini, si diverte ad avventurarsi nei meandri della vecchia abitazione alla scoperta di chissà quali tesori nascosti , e se in un primo momento i racconti del piccolo su amici immaginari e stanze segrete non allarma più di tanto i genitori, alla scomparsa del bambino acquistano un significato ben diverso.
Ed è a questo punto che la validità di regia e sceneggiatura si fa notare perchè i protagonisti , in particolare la madre, scivoleranno in un vortice di emozioni sempre più compromesse dalla suggestione , alimentata da racconti di bambini scomparsi, fenomeni inspiegabili, personaggi ambigui, sedicenti esperti del paranormale.
Fino ad un epilogo tanto inaspettato quanto sconvolgente e così angosciante da travalicare l'aspetto horrorifico del film , e tutto ciò perchè, come dimostra questa storia, quando la suggestione si impossessa della nostra mente, non siamo più in grado di valutare lucidamente quello che vediamo e sentiamo, e la frase della medium " ....devi credere per vedere..." , può assumere , in questo caso, un doppio terribile significato.
The Orphanage (2007): scena
Un buon lavoro, con qualche piccolo tentennamento , qualche ingenuità, ma nulla di compromettente, grazie anche ad una bella ed intensa interpretazione della protagonista e del figlio.
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