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Freedom Writers

Regia di Richard Lagravenese vedi scheda film

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La recensione su Freedom Writers

di Furetto60
7 stelle

Ottimo film ispirato ad una storia vera.

Erin Gruwell,  giovane insegnante di lettere al suo primo incarico in un liceo,viene assegnata alla Woodrow Wilson High School di Long Beach,in  California a Los Angeles nel 1992, poco dopo gli scontri razziali, che avevano messo a ferro e fuoco la città.Entusiasta di poter partecipare all'ambizioso programma di integrazione razziale nelle scuole ,si vede affidare una classe composta da latinoamericani, cambogiani, afroamericani e un unico bianco, tutti provenienti da brutali realtà sociali,fatti di  degrado ignoranza e violenza .Ben presto,scontrandosi con la  dura realta', si rende conto che il suo ruolo è tutto da rivedere,in sostanza  non le e' richiesto di insegnare davvero, ma solo di intrattenere gli elementi peggiori della scuola, i cosiddetti irrecuperabili, che non hanno alcuna reale possibilita' di portare a termine gli studi.Le istituzioni li hanno già etichettati ed emarginati ,inquadrati come zavorra  da "parcheggiare" provvisoriamente,in attesa che tornino nella strada, il loro habitat naturale,dove ovviamente non avranno opzioni, se non quella di diventare delinquenti e finire o al cimitero o in galera. "La Gruwell" così la chiameranno i ragazzi, non molla mai ,nè di fronte alla ottusa e rigida burocrazia scolastica, né di fronte agli stessi allievi, che inizialmente non capendola,la respingono convinti che sia l'ennesima insegnante,messa li solo per controllarli svogliatamente.Erin con tenacia e perseveranza,malgrado nessuno la sostenga nell'impresa,nè i colleghi e nemmeno la stessa  famiglia, il marito sentendosi trascurato la lascia e perfino il padre ex attivista politico, a un certo punto sembra rinunciare a sostenerla,  si dedica anima e corpo ai suoi studenti, offrendo loro attenzione e rispetto, cercando di adattare alle loro esigenze il suo insegnamento, grazie all’originale metodo basato sull’instaurazione di rapporti interpersonali,e facendo leva sui temi che  a loro potevano stare più a cuore, come la discriminazione razziale, la quale non è limitata esclusivamente al binomio bianco/nero ma si sviscera anche all’interno delle differenti etnie all’interno della stessa località,dunque la tolleranza,le guerre interne tra le cosiddette gang rivali appartenenti a gruppi come quello ispanico, afroamericano o cinese,che creano un clima di terrore e inquietudine negli animi dei ragazzi i quali sono costretti  ogni giorno a lottare per la sopravvivenza e soprattutto la questione dell'olocausto,Erin Grunwell, raccontando ai propri alunni quella terribile macchia nella storia dell’uomanitò, riesce nell’intento di smuovere le singole coscienze, procurandosi di realizzare un radicale cambiamento nelle singole vite dei ragazzi,invita nella sua scuola perfino l'anziana signora che ospitò in casa Anna Frank. Infine li stimola a scrivere diari personali sulle proprie esperienze di vita e decide di farli pubblicare.
Ispirato a una storia vera,è un gran bel film che serve a far riflettettere su quanto l’istruzione scolastica sia un mezzo fondamentale per far emancipare gli  studenti e offrirgli  la speranza per un futuro migliore e instillare nelle pieghe del carattere, la volontà di reagire di fronte alle ingiustizie e ai paradossi, che caratterizzano la società umana.

Nelle  didascalie, a fine film, si legge che l'esperimento didattico riusci talmente bene, che a quella esperienza, ne seguirono tante altre simili.Molti di coloro che fecero parte di quella classe "pilota" divennero dei validi professionisti

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