Regia di Luca Lucini vedi scheda film
Discutibile sotto praticamente ogni punto di vista. Non è certo il caso di dibattere se il cinema italiano sia morto davanti a simili es(c)empi, ma di certo qualcosa non va ed è inevitabile pensare alla disfatta di un sistema, vedendo certe nefandezze sullo schermo. Bisio protagonista, la Finocchiaro comprimaria con le battute telefonate pronte in bocca: questi sono gli unici due elementi positivi del film. Poi ci sono la buassaggine di voler ridurre, inquadrare la vita in squallidi stereotipi (in una canzone di Ramazzotti, insomma) e la presunzione di voler fare un discorso esistenziale in un contesto da commediola adolescenziale. L'aborto è proibito, la droga un gravissimo errore, il sesso un problema: ma che razza di 2008 sarebbe questo? Alla fine tutti trionfano, beati loro: perchè sono solo mediocri personaggini di un insulso, noiosissimo filmetto.
Nel calcetto, come nella vita, nel lavoro e nell'amore, tutti hanno un ruolo e delle caratteristiche proprie. Basta sapersi coordinare un attimo, et voilà, l'inevitabile trionfo arriva facile facile.
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