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Black Christmas - Un Natale rosso sangue

Regia di Glen Morgan vedi scheda film

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La recensione su Black Christmas - Un Natale rosso sangue

di gabriargento
6 stelle

La distribuzione italiana non ama Glen Morgan. Già due anni fa il suo Willard il paranoico era passato inosservato (colpa forse di un trailer televisivo come minimo imbarazzante e incomprensibile), mentre l’uscita di Black Christmas continua ad essere rimandata, e siamo arrivati (in teoria e non vi confermiamo nulla) al 17 agosto. Pensare che doveva uscire venerdì scorso…

Morgan dovrebbe stare antipatico a tutti i fan dell’horror: uno che per entrare nel mondo della regia decide di puntare sui remake di due cult come minimo si apre la strada per farsi odiare da tutti. E invece il regista, che è stato uno dei produttori e sceneggiatori di X-Files, è meno cialtrone di quel che si possa pensare. E’ sincero, cosa che a volte gli fa saltare fuori delle belle sequenze e a volte lo trasporta in terrero di banalità, e a volte nel ridicolo (in Willard la sequenza dei titoli di testa, qui forse il finale). E soprattutto è, o tenta di essere, un pochettino raffinato.

Il rifacimento di Un natale rosso sangue di Bob Clark, da poco scomparso, arriva un annetto prima di quello di Halloween di Zombie: i “genitori” dello slasher hanno così avuto entrambi i loro remake, mentre si parla di quello di Venerdì 13. Capito come sta messo il genere? Non ci si lamenta del rifacimento di Zombie, e dopotutto Black Christmas si lascia guardare e per una seratina estiva (o natalizia, dipende) va anche bene. Ma l’ultimo grande slasher è stato Scream, la pietra tombale del genere: sono passati dieci anni! Ci si chiede dove siano le idee.

Tornando al film, c’è da dire che intanto Morgan, aiutato da Roy Moore, sceneggiatore dell’originale, tenta di cambiare la storia e di inserire elementi intriganti: in primis il tema dell’incesto tra il serial killer Billy e la madre, e il personaggio della figlia -che di conseguenza è anche la sorella- di Billy. Ma dell’atmosfera, della tensione, dell’angoscia e dei colpi di scena del film di Clark, qui, neanche l’ombra. Se non fosse per alcuni omicidi interessanti, in cui vengono coinvolti “gustosamente” gli occhi delle vittime (altro che Il collezionista di occhi!), non ci sarebbe nulla per cui divertirsi. Ma un’altra carta a favore della pellicola è il fatto che si vede che Morgan è innanzitutto interessato al personaggio di Billy che, come Willard nel film precedente, ha avuto un’infanzia terribile. E poi dura poco.

Da notare il ritorno di Andrea Martin, che nell’originale interpretava Phyllis ed oggi interpreta Ms. MacHenry, e la presenza di Mary Elizabeth Winstead, protagonista di Final Destination 3 (tra l’altro prodotto e sceneggiato proprio da Morgan) e vista di recente anche in Death Proof di Tarantino. Da vedere solo dopo aver recuperato il grandissimo originale. Voto: 6

Sulla colonna sonora

Usata discretamente...

Cosa cambierei

La nuova storia ci sta anche, ma non può competere con quella dell'originale... Poi la sceneggiatura...

Su Katie Cassidy

Mah, solita ragazza da slasher.

Su Mary Elizabeth Winstead

Mi piace! In Final Destination 3 non faceva una bella figura, neanche qui, ammettiamolo, ma ha una bella presenza e in Death Proof è adorabile.

Su Crystal Lowe

Poca cosa anche lei insomma...

Su Michelle Trachtenberg

Caruccia e intrigante, come me la ricordavo da Mysterious Skin.

Su Glen Morgan

Devo dire che mi sta simpatico: visto che 2 film su 2 sono remake di cult non dovrebbe esserlo, e invece è sincero e a volte azzecca belle sequenze...

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