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I padroni della notte

Regia di James Gray vedi scheda film

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La recensione su I padroni della notte

di bradipo68
8 stelle

Storia familiare in forma di tragedia greca.Che bello il titolo originale che pare derivato da un modo di dire dei poliziotti newyorkesi,così come sono favolose le foto in bianco e nero che accompagnano i titoli di testa.Sembra di entrare in quelle gloriose serie tv anni 80 e 90 come NYPD o come Hill street giorno e notte o come la sottovalutatissima serie Homicide però ambientata in quel di Baltimora se non erro.E'un aria familiare quella che si respira all'interno di questo film,piacevolmente fuori moda,si respira quel cinema di genere dall'impianto classico che oggi manca vista la schiavitù prima intellettuale e poi materiale nei confronti di effetti speciali,computer grafica e via digitalmente parlando.Qui si respira Friedkin,Frankenheimer,il poliziesco targato Lumet o anche i primi film di Mann.Niente a che vedere col panorama inflazionatissimo d'oggi,cinema saturo di effetti speciali ma carente di emozioni e carente soprattutto di drammaturgia.Normalmente i personaggi degli action o dei noir asfittici di oggi sono figurine di cartapesta da agitare su un fondale ricostruito con il computer.Questo film di Gray invece no:su un canovaccio magari non del tutto inedito elabora un gruppo di personaggi che rimangono ben impressi in mente,costruisce un mondo buio e minaccioso attorno a loro,usa le locations meno turistiche di New York proprio per fare risaltare i suoi protagonisti.Che appartengono tutti al medesimo gruppo familiare: e diventano loro malgrado i protagonisti di una tragedia greca.Padre poliziotto,figlio poliziotto e altro figlio invece che gestisce un locale dove si riuscirebbe pure a sciare sulle piste di coca tanta droga vi circola dentro.Quando la mafia russa dopo aver sparato al fratello poliziotto ammazza il padre ,l'altro capendo finalmente che la famiglia è la cosa più importante che abbia volta le spalle a tutti i personaggi equivoci che ospita nel suo locale e passa dall'altra parte della barricata.Con tutte le ovvie conseguenze e pagando un prezzo altissimo in termini di afffetti personali.A Gray non interessa stordire lo spettatore con sequenze action vorticose ma fa girare la testa con la sequenza dell'uccisione del padre in un inseguiimento automobilistico sotto la pioggia.Una sequenza magistrale che ricorda non poco il Friedkin di The French connection.A Gray interessano i personaggi:qui il più interessante è quello interpretato dal bravissimo Joaquin Phoenix prima ragazzotto superficiale e vanesio dedito ad alcol e droga ,poi un miracolo d0equilibrio per riuscire a vendicare il padre.Il personaggio di Wahlberg è invece il meno interessante nella sua apparenza da monolite mentre la Mendes è un bel soprammobile,visto il peso che ha nelle decisioni del suo uomo...Per me un film raro al giorno d'oggi e da non farsi sfuggire,difficile trovare nei film del XXI secolo uno sguardo così attento e così memore della lezione dei grandi classici del passato....

Su Tony Musante

un ruggito da vecchio leone

Su Robert Duvall

alcune battute di filosofia spicciola sono un po'così ma lui è sempre un grande

Su Eva Mendes

decorativa,poco altro

Su Mark Wahlberg

monolitico,il personaggio meno interessante tra i tre protagonisti

Su Joaquin Phoenix

bravo in un ruolo a rischio,un personaggio intenso e tormentato

Su James Gray

per me un grande regista destinato,si spera ,a crescere ancora

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