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Tutti figli di mammasantissima

Regia di Alfio Caltabiano vedi scheda film

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La recensione su Tutti figli di mammasantissima

di mm40
3 stelle

Nella Chicago degli anni '20 (del Novecento), due famiglie si combattono il predominio malavitoso: quella degli irlandesi e quella degli italiani. Dalla Sicilia arriva in soccorso, per questi ultimi, il giovane Salvatore, ma comincerà la sua avventura in terra americana col piede sbagliato: innamorandosi cioè di Santuzza, figlia del boss siculo.

Dopo film come Il padrino (Francis Ford Coppola, 1972) e anche La stangata (George Roy Hill, 1973), il genere gangsteristico cominciò a prendere piede anche sugli schermi nostrani, con una serie di prodottini di imitazione a basso budget e dalle poche idee, ambientati negli anni '20/'30 negli Usa e con protagonisti dei simpatici italoamericani. Fra i più fortunati di questi ultimi film si può ricordare Anche gli angeli mangiano fagioli (E. B. Clucher, 1973), ma ben presto fioccarono anche le imitazioni delle imitazioni. Ed eccoci così arrivati a questa simpatica commediola messa in piedi da un volonteroso mestierante come Alfio Caltabiano, che è anche sceneggiatore qui insieme all'esperto Sandro Continenza e, come spesso capita nelle pellicole da lui dirette, si ritaglia uno dei ruoli centrali. Fra gli altri interpreti troviamo poi Pino Colizzi, Luciano Catenacci, Tano Cimarosa, per non citare una comparsata per Ennio Antonelli e, soprattutto, la particina marginale (quantitativamente, ma importante nell'economia della trama) riservata alla giovanissima Ornella Muti. La storia è semplice semplice, ma la confezione è sufficientemente curata e il nodo centrale del lavoro (far sorridere con una caricatura dell'italiano, esagerandone pregi e difetti - più i secondi) può dirsi riuscito. La colonna sonora dei fratelli De Angelis (Oliver onions) è definibile non meglio che "carina". 3/10.

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