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Infamous. Una pessima reputazione

Regia di Douglas McGrath vedi scheda film

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La recensione su Infamous. Una pessima reputazione

di FilmTv Rivista
8 stelle

A meno di un anno di distanza da Capote, un altro film che ricostruisce il momento in cui la vita eccentrica e pettegola dello scrittore americano fu oscurata dall'incontro con gli assassini del Kansas: Infamous di Douglas McGrath, tratto dal romanzo biografico di George Plimpton, ha l'agilità cinematografica che in parte manca al precedente film di Miller e meglio di quello restituisce il paradossale intreccio di commedia e dramma in cui il genio di Truman Capote colpì il bersaglio, con la stesura di A sangue freddo, il romanzo-reportage che nel '66 diede origine a una Infamous mescola sprazzi di finte interviste a conoscenti dello scrittore con immagini della sua vita newyorkese tra meravigliose, evanescenti dame del jet set e con la sua annoiata ma puntigliosa permanenza nel Kansas, insieme all'amica Nelle Harper Lee. Capote era una persona rara: un buon parlatore che sapeva essere anche un buon ascoltatore. Narciso, caustico, esibizionista, con la sua voce chioccia e il suo abbigliamento bizzarro, accolto nel Kansas con stupefatto distacco, non tarda a conquistare anche la piccola borghesia di provincia. La commedia gli gira intorno, vorticosa, lungo tutta la prima parte del film, spezzata ogni tanto solo dalle lievi zone d'ombra che traspaiono dall'interpretazione magnifica di Toby Jones (inutili i paragoni tra lui e Philip Seymour Hoffman in Capote: sono entrambi perfetti, con Jones, forse, appena più puntuto e bizzoso). Poi, l'incontro e il rapporto morboso con i due assassini, in particolare con Perry Smith (007 Daniel Craig, quasi irriconoscibile con i capelli neri, in un duro ruolo proletario), spostano il film sull'asse del dramma, senza tuttavia mai abbracciarlo completamente. L'ambiguità (morale, sessuale, sociale) regna sovrana; l'angoscia esistenziale, l'impulso creativo e la fragilità non sono una giustificazione, ma piuttosto una sottile chiave di lettura. Cast (tutto) e sceneggiatura (del regista) da manuale.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 3 del 2007

Autore: Emanuela Martini

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