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DOA. Dead or Alive

Regia di Corey Yuen vedi scheda film

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La recensione su DOA. Dead or Alive

di giurista81
3 stelle

Tamarrata dai contenuti minimi, giocata su una messa in scena che sfrutta molto il green screen senza bilanciare troppo con la fotografia. Non a caso il budget non è stellare: appena 21 milioni di dollari.

Il cinese Corey Yuen, alla regia, guarda agli storici film di arti marziali di Jean Claude Vandamme, si pensi a Kickboxer - Il Nuovo Guerriero (1989), per proporre un inverosimile torneo di arti marziali che si tiene su un'isola in cui ci si deve calare lanciandosi col paracadute da un aereo. Paul W. Anderson, qua alla produzione e regista in passato, tra gli altri, di Mortal Kombat, Resident Evil, Alien vs Predator, sgancia i fondi per l'ennesimo film tratto da una serie di videogiochi giapponesi facenti capo al picchiaduro Dead or Alive. La derivazione dai videogiochi non viene affatto mascherata, ma appare palese anche a chi non conosca la cosa. Così abbiamo una grafica e una regia che richiama i combattimenti tridimensionali delle consolle.

Yuen abbonda con la "gnocca" e propone una serie di combattimenti dove le combattenti modelle, mezze svestite, stendono energumeni dalla mole ciclopica. Molto buona, per il montaggio e il ritmo, la presentazione dei vari protagonisti. Tra questi spicca la muscolosa e dalle movenze eleganti Jaime Pressly (bikini mozzafiato, carrozzeria atletica) che completa un terzetto con la carinissima Sarah Carter e l'americana di origine giapponese Devon Aoki, figlia della leggenda wrestler giapponese Hiroaki Aoki. Un cast dunque di attrici non provenienti dal mondo dei combattimenti ma che vengono dirette molto bene sul versante coreografico. Yuen condisce i combattimenti con omaggi alle arti marziali convenzionali, ma anche al wuxian, si veda il combattimento, in mezzo alle canne di bamboo, tra spada e bastone oppure i classici voli in cielo.

In definitiva è un film per fan dei videogiochi, che impone la necessità di staccare il cervello. Flop al botteghino, appena 7 milioni di dollari d'incasso, nonostante la grande serie di curve femminili. Solo per cultori di C-Movie.

 

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