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Eran trecento...

Regia di Gian Paolo Callegari vedi scheda film

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La recensione su Eran trecento...

di mm40
4 stelle

Nella Lucania del 1857 Volpintesta guida una rivolta popolare contro il re borbonico; l’azione è destinata a fallire, ma Garibaldi già si sta muovendo altrove.

Si sono visti film tratti da romanzi, da testi teatrali, perfino da canzoni, ma i film tratti da poesie si contano con ogni probabilità sulle punte delle dita: Eran trecento… (La spigolatrice di Sapri) è uno di questi. È una pellicola che prende spunto dalla poesia La spigolatrice di Sapri di Luigi Mercantini, del 1858, principalmente nota per il verso “Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti”, da cui il titolo del lavoro; un’opera storica dai mezzi non eccellenti, ma ben organizzata e disposta in scena con sufficiente cura da un cineasta proveniente dalla sceneggiatura come Gian Paolo Callegari, qui al suo esordio registico, ma già assistente negli anni precedenti per qualche pellicola di Giorgio Ferroni. La poesia, come è noto, ripercorre le azioni di Carlo Pisacane e dei suoi, intenzionati a spodestare il re borbonico; qui le vicende sono raccontate con piglio popolare a partire per l’appunto dalla spigolatrice che si innamora di Volpintesta, il capo della rivolta, per giungere comunque al medesimo esito fallimentare, pur aprendo nel finale alla speranza richiamando le contemporanee gesta dei garibaldini. Siamo nel 1952 e questi sono i primissimi vagiti delle celebrazioni per il centenario dell’unità d’Italia; con netto anticipo Callegari scrive questo copione insieme a Amedeo Marrosu, Giuseppe Mangione e Leopoldo Trieste, mettendo in scena questa storia patriottica e di buoni sentimenti adatta al pubblico più vasto. A sua disposizione gli interpreti di maggior rilievo sono Rossano Brazzi, Myriam Bru, Franca Marzi, Antonio Cifariello, Paola Barbara, Peter Trent e alcuni giovani nomi dal futuro roseo quali Franco Fabrizi, Luisa Rivelli (accreditata come Rossella Lanfranchi) e Roberto Mauri. La vena storica del regista si confermerà per il seguente I piombi di Venezia (1953). 4/10.

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