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Delitti, amore e gelosia

Regia di Luciano Secchi vedi scheda film

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La recensione su Delitti, amore e gelosia

di Thrombeldimbar
4 stelle

Luciano Secchi, in arte Max Bunker, negli anni ottanta esordì come regista e sceneggiatore con questo mediocre giallo dal titolo "Delitti, amore e gelosia", e lo fece alla sua maniera.Il film a prima vista non gode di finanziamenti importanti ma tutto sommato il veterano ‘guascone’, nonchè uno dei più importanti fumettisti italiani, sigillò al tempo l'originale marchio di fabbrica "Bunkeriano" sulla propria e unica produzione cinematografica. Infatti ‘il capolavoro mancato’ per buona parte della durata è impreziosito, per la gioia del sottoscritto, da quella ilarità cinicissima e quasi "Alanfordiana" che ci è dato aspettarsi da noi fans di vecchia data. Dintorni di Milano: Fabio Clerici, il figlio di Antonella.. No forse non c'entra nulla.. figlio di Mario scusate, si è appena laureato con il minimo dei voti. Il padre non è certo soddisfatto del rendimento del figlio. Lui vorrebbe che diventasse, ancor prima di un orgoglioso donnaiolo, uno stimato ragioniere come da lunga tradizione di famiglia. Mario determinato ad imporre al figlio una gavetta formativa a Roma presso lo zio, è convinto del fatto che al ritorno il ragazzo sarà forgiato a dovere. Fabio a Roma sembra darsi da fare, la mattina fa strage di donzelle e il pomeriggio lavora come contabile per conto dello zio.. Questo è quello che credeva il padre. Il pirla al contrario, superato a stenti un corso di Polizia, era diventato un commissario a tutti gli effetti.. Quale sciagura più grande quella di essere padre di un figlio discolo che da adesso in poi avrebbe esercitato tale professione? Il commissario di Polizia è un mestiere per terroni e se poi il posto di lavoro è stato assegnato proprio nel paesello di domicilio dei Clerici, il rispettabile ragioniere perderà la faccia con tutti.. "Che fighiura! Che fighiura!" esclama Mario, ma ormai il danno è fatto. Il giovane novizio sotto la supervisione del commissario capo Dell'Amore, caffeinomane dipendente, desidera occuparsi del caso di un presunto serial killer che si fa chiamare "il gufo".. Le lacune dettate da un intrigo enigmistico decisamente poco convincente non tardano a farsi notare però. E la risoluzione del caso appare frettolosa e scolastica nonché ben poco originale. Il film denota due anime ben distinte: la prima parte scandita da un'ottima comicità del tutto personale. La seconda non riesce invece a mantenere gli standard qualitativi della prima, anche perché il film vira su quello che dovrebbe decretarne il genere; un film giallo tout court. Grande delusione perché poteva definirsi un vero gioiellino d'autore.. Ma probabilmente Max Bunker ha ritenuto opportuno non schiacciare troppo sull'acceleratore dell'astruso (ne è un esempio lampante Kriminal..), per non scandalizzare troppo critica e pubblico. Da parte mia, ovviamente, avrei preferito assai di più la prima opzione anti mainstream. Comunque a parte tutto il film mi ha trasmesso piacevoli ricordi, soprattutto quelli dell'infanzia quando mi sganasciavo dalle risate divorando i fumetti di Alan Ford. Grandissimo Bunker, artista poliedrico che avrebbe meritato indubbiamente molte più attenzioni. 

 

Cast principale.

 

Saverio Marconi: Fabio Clerici. 

Fiorenza Marchegiani: Paola Fabbi, fidanzata di Fabio e accanita attivista politica contro lo sfruttamento dei paesi del terzo mondo. Odia le forze dell'ordine, in particolare gli sbirri ma non perde tempo a "flikfloccare"

Cochi Ponzoni: "l'arternativo" don Dino. 

Diego Pesaola: Luca. 

Tuccio Musumeci: maresciallo Lo Presti, detesta la lingua longobarda.

Nello Mascia: agente Salvatore Pepe. 

Paolo Bonacelli: ka nisciù è fesso.. 

Renato Mori: Mario Clerici che ha messo al mondo un figlio pirla. 

Olga Gherardi: la rintronata signora Clerici. Si è vergognata come uno scoiattolo dopo aver proposto cose sconce al giardiniere..

 

4/10

 

 

 

 

 

 

 

 

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