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I bastardi

Regia di Duccio Tessari vedi scheda film

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La recensione su I bastardi

di mm40
4 stelle

Adam e Jason sono fratellastri e 'lavorano' insieme, criminali senza scrupoli. Quando Jason tenta la fuga con una bella ragazza, Adam si vendica in maniera feroce: è l'inizio di una faida violentissima.

 

I bastardi è solamente una delle tante collaborazioni fra Duccio Tessari e il suo interprete-feticcio Giuliano Gemma; l'unico motivo artistico per ricordarla è il fatto che si tratta di un tentativo di evoluzione del genere spaghetti western, dopo i successi ottenuti dalla coppia con Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo (entrambi usciti nel 1965), la cui struttura standard - azione, vendetta, crudeltà - viene impiantata su una base da gangster movie. Per il resto, di memorabile c'è il terzetto centrale del cast, che prevede l'innesto di due volti stranieri di grande richiamo quali Klaus Kinski e Rita Hayworth, e nient'altro. Perchè la sceneggiatura scritta dal regista insieme a Ennio De Concini e Mario Di Nardo non va davvero da nessuna parte, dando vita a un blando prodottino sconclusionato girato e recitato con mestiere, ma privo di motivi di entusiasmo. La Hayworth è impegnata in uno dei suoi ultimissimi ruoli, Kinski viene sfruttato, come al solito, per una parte da squilibrato, mentre Gemma fa il belloccio bravo ragazzo: tutto prevedibile, come la trama della pellicola. Il fatto che l'idea di partenza fosse valida è confermato dal successivo tentativo di Tessari di ibridare il western all'italiana con la commedia popolare: Vivi o preferibilmente morti (1969) riproporrà ancora Giuliano Gemma, anche se questa volta sarà affiancato da Nino Benvenuti, prestato al set dal ring pugilistico. 4,5/10.

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