Espandi menu
cerca
Metallica. Some Kind of Monster

Regia di Joe Berlinger, Bruce Sinofsky vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Accidenti

Accidenti

Iscritto dal 2 dicembre 2005 Vai al suo profilo
  • Seguaci 2
  • Post -
  • Recensioni 64
  • Playlist 2
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Metallica. Some Kind of Monster

di Accidenti
6 stelle

I Metallica, sono il gruppo più famoso nel panorama heavy degli ultimi 20 anni, dagli anni ’90 ad oggi ogni concerto di questa band riempie le più grandi arene in giro per il mondo, eppure questi risultati sono frutto di vicende travagliate che da inizio carriera si portano dietro fino ad arrivare ai primi anni 2000, data di questo documentario. Progetto che nasce nel 2001 per filmare la produzione del nuovo studio album, si protrae per 2 anni a causa delle crisi interne al gruppo e tra i suoi membri, passando attraverso sei mesi di riabilitazione in un centro contro l’acolismo del cantante e chitarrista James Hetfield anima controversa e portante della facciata dei Metallica, perché si vedrà come i pilastri interni strutturali siano Ulrich e Hammett. Durante tutta la durata delle riprese mancherà il bassista, appena licenziato, che solo alla fine verrà rilevato da Trujillo.
 
Dopo questa lunga premessa passiamo a parlare del documentario cercando di essere il più obiettivi possibile, compito sempre difficile per chi vi si avvicina prima di tutto per passione (acritica).
Il documentario non sarà ricordato per essere uno dei migliori sul genere anzi, come già recensito, il migliore degli ultimi anni di gran lunga è Anvil. Innanzitutto è troppo lungo per tenere viva l’attenzione di chi non sia un fan della musica o del gruppo, due ore e venti minuti sono troppe;  secondariamente ha uno stile eccessivamente di backstage all’album (St Anger), dando l’idea di non potersi reggere senza la conoscenza o almeno l’ascolto di questo lavoro. Queste carenze strutturali nel documentario lo rendono incompleto o meglio un prodotto di nicchia che difficilmente potrà uscire (cosa che è già successa) dai canali musicali per cui è stato creato.
In ogni caso la pellicola offre un punto di vista interessante per capire la nascita di un studio album e della fase di creazione delle singole canzoni e di tutto quello che un disco prevede; si indaga abbastanza bene sulle relazioni burrascose all’interno del trio Ulrich, Hetfield, Hammett e delle loro piccole (o grandi) manie snob da artisti super pagati.Ma è anche bello vedere la rinascita di artisti così violentemente devastati dal vizio dell'alcool e della droga negli anni precedenti.
 
Purtroppo è un prodotto di nicchia di difficile sdoganamento. Il risultato finale è un’incompletezza di fondo. Detto tutto questo, però, il messaggio finale è di positività per il mondo della musica, una santa rabbia positiva.
 
Could I have my wasted days back
Would I use them to get back on track?

You live it or lie it!


My lifestyle determines my death style


Keep searching, Keep on searching

This search goes on, This search goes on

Frantic tick tick tick tick tick tick tock

Frantic tick tick tick tick tick tick tock

 
Voto: ** 1/2

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati