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I peccati di una giovane moglie di campagna

Regia di Alfredo Rizzo vedi scheda film

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La recensione su I peccati di una giovane moglie di campagna

di mm40
2 stelle

In un podere della campagna toscana vive un fattore burbero con una bella moglie, che di rado sfiora a letto, motivo per cui la donna si rifà con un garzone. Un giorno arriva in visita un pastore protestante, con moglie e figlia piacenti.

“Ho chiuso la porta”, dice lei; “E io apro i pantaloni”, risponde lui. Ecco, I peccati di una giovane moglie di campagna – non che il titolo promettesse granché di meglio, si capisce – è tutto così, un’ora e mezza di battutacce maschiliste all’ennesima potenza e reiterati nudi femminili senza particolari motivazioni logiche. La sceneggiatura d’altronde è di Piero Regnoli, uno che non è mai andato troppo per il sottile, mentre la regia è affidata ad Alfredo Rizzo, caso abbastanza peculiare all’interno del nostro cinema. Rizzo infatti, classe 1902, dopo oltre trent’anni di onorata carriera da caratterista, decide verso la settantina di passare dietro la macchina da presa; ma lo fa – è questa la particolarità spiazzante – licenziando otto pellicole sostanzialmente erotiche in altrettanti anni, fra il 1971 e il 1978. Qualche film è più orientato al thriller (La sanguisuga conduce la danza, 1975), qualcuno al melodramma (Suggestionata, 1978), ma se si esclude l’opera prima I giardini del diavolo (1971, film di guerra) nei suoi lavori c’è sempre una componente erotica ben in evidenza. Qui non servono neppure tante scuse per mettere in scena qualche blando accoppiamento e una manciata di corpi svestiti – rigorosamente di donna – seguendo una specie di trama evanescente nella quale, per farla breve, tutti si accoppiano con qualcuno prima o poi. I più fortunati anche con più di un altro personaggio del film. L’umorismo è di grana grossa e le situazioni pretestuose, i dialoghi campati in aria e i personaggi assolutamente privi di credibilità: d’accordo, non si chiedeva a Rizzo e Regnoli di confezionare una pellicola da mandare agli Oscar, ma quel che si intende dire qui è che di pellicole marcatamente erotiche strutturate in modo ben migliore se ne sono viste tante, tantissime. Nel cast non mancano a ogni modo nomi degni di interesse: le pornodive Guia Lauri Filzi e Dirce Funari, per esempio, ma anche un giovane Sandro Ghiani (purtroppo doppiato), Jacques Stany, Attilio Dottesio, Piero Fabiani, Antonella Cancellieri, Rita De Angelis e Patrizia Rizzo (sulla cui parentela con il regista non si accettano scommesse). 2/10.

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