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Una moglie, due amici, quattro amanti

Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film

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La recensione su Una moglie, due amici, quattro amanti

di mm40
2 stelle

Un dottore scopre un frutto esotico dal succo potentemente afrodisiaco e, per scherzo, fa bere tale succo a un collega. Quest'ultimo perde la testa per ogni donna che si trovi davanti, finendo immancabilmente nei guai. Specie quando arriva un marito geloso e arrabbiato, che pretende di vendicarsi.

 

Commedia erotica è una definizione eccessiva, perchè il sesso in questo genere di pellicole è sempre stilizzato e virato a un'autoironia maschile pregna di spirito da caserma (ma pur sempre ironia, insomma); per questo filone, molto nutrito dalla metà degli anni Settanta fino alla fine degli Ottanta, si sono spesi inoltre aggettivi come demenziale, pecoreccio, licenzioso o qualifiche come trash e scult. Di demenziale c'è poco: si tratta di lavori generalmente grossolani, ben poco sofisticati; di pecoreccio sicuramente c'è già di più, ma forse - visti con gli occhi di uno spettatore moderno - oggi possono apparire semplicemente licenziosi, innocenti nella loro pur volgare e confusionaria visione della società su ferree basi sessuali. Michele Massimo Tarantini è stato uno degli esponenti più attivi di questo sottogenere e, va riconosciuto, non fra i migliori dal punto di vista qualitativo; eppure ha girato in quantità e con budget considerevoli, come dimostra anche questo Una moglie, due amici, quattro amanti. Liberamente tratto (o per meglio dire scopiazzato) da Le pillole di Ercole, testo teatrale di Maurice Hennequin di inizio Novecento, il film può essere in tal senso considerato una sorta di remake di quel Le pillole di Ercole girato da Luciano Salce nel 1960 e con protagonista Nino Manfredi. Due decenni esatti più tardi il ruolo principale è destinato a Renzo Montagnani - eccellente nell'ennesimo personaggio identico della sua carriera -, ma Tarantini ha l'ottima idea di riservare una parte laterale proprio a Salce; fra gli altri interpreti si annoverano poi Olga Karlatos, Veronica Miriel, Marina Hedman, Roger Browne, Trini Alonso e Lucio Montanaro costretto in una caratterizzazione-plagio di Jimmy il fenomeno (francamente incomprensibile: forse il divo Jimmy era impegnato altrove? ma si suppone che i suoi impegni sul set non andassero oltre la manciata di giorni e che quindi potesse tranquillamente trovare il tempo per partecipare anche a questa pellicola). Coproduzione italo-spagnola, con sceneggiatura di Jaime Comas Gil, Victor Andres Catena, Alessandro Capone e del regista. 2,5/10.

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