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Lo spirito più elevato

Regia di Akira Kurosawa vedi scheda film

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La recensione su Lo spirito più elevato

di callme Snake
6 stelle

Giudicare Lo Spirito Più Elevato ci pone di fronte ad un problema: la natura propagandistica della pellicola quanto deve (se lo deve) pesare sul giudizio complessivo? Si può davvero considerare un difetto la presa di posizione di Kurosawa, se di presa di posizione vera e propria si può parlare?. In effetti più che un elogio della guerra contro gli americani, Lo Spirito Più Elevato è un'opera sullo spirito di squadra e la vocazione al sacrificio per il bene comune, concetto quest'ultimo molto presente nella cultura giapponese. Non ci sono riferimenti al nemico come ad una entità da annientare (caratteristica tipica della Seconda Guerra Mondiale è la concezione dell'avversario inteso come insieme di individui da eliminare, mancanti di dignità e soprattutto di diritti. Le guerre totali del Novecento segnano la morte dello Jus Publicum), solo un grande senso della comunità e della responsabilità che ad un occidentale contemporaneo possono recare uno strano effetto, come se la pellicola fosse impregnata di un'enfasi eccessiva e ingiustificata. Evidentemente il Giappone non aveva ancora conosciuto del tutto la caduta delle illusioni (La Grande Illusione) che i paesi europei belligeranti nella Prima Guerra Mondiale avevano già sperimentato e che a breve, con Hiroshima e Nagasaki, si sarebbe imposta tragicamente anche sul Sol Levante. Se quindi teniamo conto del genere di film con cui stiamo trattando ci rendiamo conto che la retorica è tenuta a bada e non si può negare di trovarsi di fronte ad un consueto, anche se non eccezionale, film di Kurosawa sul rapporto tra individui in una comunità. Risponendo quindi al quesito iniziale, mi sento tenuto a portare rispetto per Lo Spirito Più Elevato e per la scelta di Kurosawa: fare un film di propaganda che non istighi alla violenza e che quindi riesca a individuare qualcosa di buono anche nel contesto di una tragedia immane come la guerra non è un'impresa facile. Se questo film poi ha un difetto è l'eccessiva semplicità, funzionale al ritratto di insieme che ne scaturisce ma fallace nella caratterizzazione dei singoli persongaggi. Come sempre, un ruolo importante è affidato a Takashi Shimura.

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