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Viva Zapatero!

Regia di Sabina Guzzanti vedi scheda film

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La recensione su Viva Zapatero!

di lamettrie
9 stelle

Un gran bel film di impegno civile, che ha, e avrà, valore sempre. Ha un afflato commuovente, di quelli tipici di chi vede lesi i propri diritti proprio nella stessa circostanza in cui vengono lesi i diritti in generale.

La parte finale è toccante, anche perché mostra come l’impegno per la verità, corroborato da un reale e continuamente applicato talento artistico, è stato destinato ad essere sempre più emarginato, da almeno quarant’anni a questa parte: si può vedere solo a teatro o sul web. Esiste una classe dirigente che ha premeditatamente studiato e messo in atto efficacemente questa attacco mortale alla verità, e da sempre purtroppo ciò accade: ed essa brinderà anche quando non ci potranno più essere i teatri relativamente indipendenti, così come il web, che è tanto pericoloso per il fatto che costa poco e chiunque può mettervi mano, senza essere coartato da un controllo della classe dirigente, appunto (chi dice questo, ben sa che il web, per la medesima libertà mai sperimentata prima, permette anche grandi porcherie, le quali vanno regolamentate). E questa stessa classe dirigente, innanzitutto economica e, di conseguenza, anche politica, non aspetta gli eventi in modo passivo: ma fa di tutto perché la propria dittatura imperversi impunita, tramite leggi fatte da parlamentari eletti tramite la menzogna, e sostenuti tramite la menzogna (infatti il potere è mantenuto solo da pochissimi ricchissimi, proprio perché questi sono i soli che si possono permettere i mass media costosissimi, senza i quali certamente ogni elezione è persa, e ogni governo cade domani; quei mass media che rendono credibile ogni menzogna da loro detta, almeno finché il pubblico non si ribella, in varie forme, come dovrebbe fare).

Il film ha il merito di evidenziare i difetti storici della destra, del centrodestra, del centro, del centrosinistra, e di parte della sinistra: le quali si sono avvicinate su posizioni di destra reale (quella dello strapotere assoluto di pochi banchieri e grandi imprenditori, e basta, per intendersi; e lo hanno fatto per interesse economico privato, non per altro, anche se ciò era in contrasto con i propri valori; Adornato e Polito e altri si vedono e sono eloquenti in tal senso), almeno dagli anni ’90 con Prodi,  D’Alema, …, ma anche dopo, e molto di più, con Renzi.

Cuore in mano, passione umana piena e invidiabile, lotta per i diritti umani, valorizzazione di pluralismo e tolleranza (intesa in senso accorto, non certo nel senso di chi vorrebbe far dare al ladro e all’ignorante la stessa importanza che dà al colto e all’onesto), esaltazione di intelligenza e cultura solo, per fortuna, se innervati di senso critico e libertà di pensiero: sono proprio questi gli aspetti che rendono validissima la satira della Guzzanti. La quale anche nei documentari successivi (si pensi a Draquila, o La trattativa), ci ha lasciato pagine encomiabili per empito civile, nonché di davvero autentico  livello artistico. Anche perché ha evitato certi difetti che qui c’erano: basti pensare alle parti in lingua straniera, cui sarebbero bastati dei sottotitoli per permetterne una comprensione agevole.

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