Regia di Sabina Guzzanti vedi scheda film
è necessario analizzare attentamente un film del genere che analizza un argomento estremamente delicato quale è la libertà di espressione. come punto di partenza utilizzerei l' ormai tristemente noto "editto di sofia" o "editto bulgaro" o "diktat bulgaro", che dir si voglia. esso è risultato il punto di partenza di una vera situazione di regime o dittatura "morbida" come aveva precedentemente intuito Enzo Biagi in un intervista ad un altro grande: Indro Montanelli, il quale era perfettamente daccordo con il collega. tuttavia Biagi poi si corresse affermando di aver sbagliato l' aggettivo. oltre ai tre casi più noti ossia il gia citato Biagi, insieme a Santoro e Luttazzi, molti altri ne seguirono a questo metodo di affermazione della disinformazione attraverso il bando della Guzzanti con il suo Raiot, massimo fini, paolo rossi ed altri. inoltre altri non sono stati cacciati, ma non gli è stato permesso semplicemente di emergere. infetti alzi la mano chi ha mai visto un Travaglio in TV durante il quinquennio berlusconiano.
molti possono criticare il governo Prodi estremamente parsimonioso nel reitrodurre tutti quei personaggi noti come scomodi, questo forse perchè al suo interno vi erano tanti personaggi che avrebbero sonoramente preferito il silenzio che l' informazione sula loro condotta politica o forse semprlicemente perche come asseriva ancora una volta biagi "l' informazione rompe i coglioni".
è straordinario poi chi nel nostro paese detiene il monopolio dell' approfondimento e dell' informazione come quella specie di cameriere lobotomizzato di bruno vespa.
rientrando nella descrizione del film che è quella importante in questo sito che non è un blog di politica, esso è realizzato con uno stile asciutto e spesso commovente come gli interventi quasi disperati della guzzanti innanzi ai politici che si dimostrano i più lontani e distaccati dalla democrazia o quelli di Santoro e Biagi ormai abbandonati da tutti.
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