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Suor Emanuelle

Regia di Joseph Warren (Giuseppe Vari) vedi scheda film

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La recensione su Suor Emanuelle

di undying
5 stelle

Apocrifo all'ennesima potenza senza che vi sia alcun legame (se non l'attrice Laura Gemser e il suo compagno Gabriele Tinti) con la serie diretta da Massaccesi. Erotico girato senza troppo stile e infarcito di inusuale (per il periodo) senso ironico.

 

locandina

Suor Emanuelle (1977): locandina

 

Venezia. La vivace Monica (Monika Zanchi) non disdice la compagnia della matrigna Kris (Dirce Funari), bellezza fuori dal comune andata in sposa -in seconde nozze- al padre, nonostante la differenza di età. Non sorprende allora che il commendator Cazzabriga (Rick Battaglia), dopo avere sorpreso a letto, in effusioni amorose, moglie e figlia decida di allontanare quest'ultima facendola ospitare (e possibilmente educare) in un collegio femminile. Già durante il viaggio in treno, Monica dimostra di cercare ogni contesto per poter praticare sesso occasionale. Il convento poi, a differenza delle aspettative, darà modo alla insaziabile ragazza di prendersi gioco sia della compagna di stanza Anna (Vinja Locatelli) che di suor Emanuelle (Laura Gemser). Finché il bandito Rene' (Gabriele Tinti) trova in Monica una complice: la ragazza lo nasconde nel torrione, animando -per le sue assenze- la gelosia di suor Anna, ormai caduta tra le braccia di... Lesbo.

 

Suor Nana': "Figliuole, ricordatevi che dovete morire."

Emanuelle, facendo le corna: "Dobbiamo... dobbiamo, morire."

 

Laura Gemser

Suor Emanuelle (1977): Laura Gemser

 

Capitolo completamente astratto dal ciclo, di suo già apocrifo, diretto da Massaccesi. Qui in sceneggiatura opera Mario Gariazzo e in regia Giuseppe Vari un prolifico e (altrove non di più) interessante cineasta che deve muoversi su un set evidentemente costruito in fretta e furia. Nonostante un cast di certo peso, il risultato finale disattende le aspettative a causa di uno sviluppo da porno mancato, reso in certi momenti irritante per una vena da commedia decisamente inadatta al contesto. Aspetti positivi, nonostante le premesse, ci sono comunque: a cominciare dalla discreta colonna sonora di Cipriani, proseguendo con un retrogusto sarcastico che trova, nello schiaffeggiato giardiniere sordomuto Gerolamo (uno spassoso Mario De Vico) il suo zenit. Inoltre, tutto il film è cucito su misura della sensualissima Monika Zanchi, all'epoca perfetta diciottenne che non difettava in fatto di genuine pose naturiste. E con un fisico come il suo, la possiamo capire. E proprio sotto questo aspetto, quello più volgarmente voyeuristico, Suor Emanuelle funziona alla grande. Vedere la Zanchi e la Funari (donna stupenda, qui di un bellezza inarrivabile) fare petting completamente nude, per l'epoca, valeva di certo il prezzo del biglietto.

 

scena

Suor Emanuelle (1977): scena

 

Dirce Funari: una bellezza indimenticabile 
Classe 1957, un fisico asciutto e perfetto, con la lieve carenza data da un seno (pur bello e scultoreo) di scarse dimensioni. Quasi una (bella e anche migliore) copia della Cassini (Nadia, ovviamente) così si presentava Dirce verso la metà degli Anni '70. Una delle prime apparizioni (e che apparizione) risale al lontano 1977, su un set imbastito dall'infaticabile Aristide Massaccesi ed in un film che, per titolo, sembra sancire (con un ché di profetico) il futuro artistico dell'attrice: Il ginecologo della mutua, infatti, rappresenta il trampolino di lancio sulle scene del cinema, per lo più di quello erotico, più o meno spinto. 

 

Laura Gemser

Le notti erotiche dei morti viventi (1980): Laura Gemser

 

Già quindi svèzzata e disinvolta, la bella Dirce si scatena nel film di Giuseppe Vari (Suor Emanuelle) in contesti di sesso lesbico, tema al quale viene sommamente designata, raggiungendo il limite sleazy nel rapporto a due (l'altra è la Gemser) presente in Porno esotic love. C'è lo spazio per una sgradevole prestazione nel film di Alberto Cavallone (in un ruolo di segregazione e oggettivazione della bellezza femminile, nel poco sensuale Blue movie), quindi il porno la lambisce, di striscio, senza mai coinvolgerla, quando prende parte a pellicole dai titoli poco impliciti e realizzate, spesso, in doppia versione (hard e soft): Porno esotic lovePorno holocaust, Quello strano desiderioHard sensationLe notti erotiche dei morti viventi

Presenza fissa negli "esotici massaccesiani" (ma non solo) è stata la classica attrice che pur avendo praticato i set solo per un lasso limitato di tempo (1977-1983), è rimasta bene impressa nelle menti degli spettatori, prima che decidesse di operare dietro le quinte (come costumista per la RAI!) e rinnegare - per sempre - un passato che invece non l'abbandonerà mai. E, aggiungiamo noi, del quale non c'è proprio nulla per cui vergognarsi, visto che gli "atti osceni" sono ben altra cosa e chi li pratica realmente (non certo in senso sessuale) gira a piede libero senza alcun rimorso.

 

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