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L'uomo di casa

Regia di Stephen Herek vedi scheda film

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La recensione su L'uomo di casa

di FilmTv Rivista
4 stelle

E la chiamano estate al cinema/ questa estate senza film. Andare al cinema in questi giorni è un’assicurazione, priva di clausole nascoste o scritte a caratteri lillipuziani: la mattonata arriva in fronte prima che partano i titoli di testa. Il filmetto che dovrebbe allietare (in realtà deprime) le serate estive è stato accolto da stroncature annoiate negli Stati Uniti e i suoi incassi non hanno pareggiato i costi spesi per il catering durante la lavorazione. Chi ha approvato questo copione merita di essere trasferito al reparto pulizie. Chi ha pensato che un mediocre regista come Stephen Herek (Una vita quasi perfetta, Rock Star) potesse riscattare la sceneggiatura capisce poco o nulla. Il seme della tramina è una novità assoluta: Roland Sharp, un grintoso Texas Ranger, deve proteggere le testimoni di un omicidio: cinque giovani cheerleaders. Per farlo il protagonista si finge il loro allenatore. Il babysitting delle fanciulle (le cheerleaders sono quelle giovialissime, sgambettanti e procaci ragazzone a 98 denti che si agitano ai bordi dei campi di gioco) non riserva sorprese e le due o tre opzioni ”varie ed eventuali” per far procedere la storia sono espletate con pigrizia. Il film vorrebbe essere una action-comedy. In questo caso suona come un insulto. C’è poco da ridere e da mettere in moto.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 33 del 2005

Autore: Enrico Magrelli

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