La recensione su Un giorno a settembre

di supadany

8 stelle

VOTO : 7+.

Documentario molto teso che ripercorre i drammatici fatti che sconvolsero le Olimpiadi di Monaco del 1972, quando un commando di terroristi palestinesi prese in ostaggio alcuni atleti ebrei.

Decisamente ben fatto per svariati motivi a partire da una ricostruzione che, oltre ad essere minuziosa, si avvale anche, per la prima volta, della testimonianza davvero importante dell'unico membro del commando ad oggi sopravvissuto (in tre sopravvissero e vennero liberati in condizioni che stridono, ma due di questi sono stati uccisi dagli israeliani).

A questa fanno da contraltare i tanti interventi di politici e polizia tedesca, oltre che della moglie di una delle vittime che permette allo spettatore di sentire più vicina la disgrazia.

La ricostruzione, oltre che dettagliata e convincente, procede con un montaggio serratissimo, grazie al regista che dimostra di saperci davvero fare a livello tecnico.

Il resto lo fa la vicenda davvero molto interessante per diversi spunti, dalle Olimpiadi che non si fermano davanti a nulla (the show must go on), all'incapacità della polizia tedesca di operare in maniera quanto meno decente (disorganizzazione, inattitudine degli uomini impiegati, piani improbabili), ai mass media già allora fin troppo invadenti, al retroscena sulla liberazione dei terroristi catturati, per finire con la burocrazia che impedisce di utilizzare le teste di cuoio tedesche o le forze scelte addestrate degli israeliani, tutti aspetti che di fatto condannarono i sequestrati.

Tanta carne al fuoco, miscelata con classe e tecnica, dove il contenuto, davvero importante per una pagina nera della storia dello sport (non si può dimenticare il valore simbolico che avevano quelle Olimpiadi in cui la Germania si ripresentava al mondo), va di pari passo con un'efficace denuncia dei fatti e la pura resa cinematografica.

Gran bel documentario, uno dei migliori del nuovo millennio, seppur non sponsorizzato come altri (vedi Moore).