Regia di Franco Rossetti vedi scheda film
Assistente alla regia: Carlo Verdone. Ecco, questa è l'unica cosa interessante che si può dire a proposito di questa stantia commediola sexy in cui soltanto i nomi (e le degne prestazioni) degli interpreti salvano il risultato dallo sfacelo più assoluto. Dialoghi sospesi fra vacuo totale e gratuitamente volgare si accompagnano a una storia di nessuna fantasia, che ricalca la solita marea di luoghi comuni italioti sulla virilità, le corna, il sesso; la sceneggiatura è firmata dal regista insieme a Carlo Giuffrè e Francesco Milizia. Rossetti veniva dal western, genere per cui scrisse alcune sceneggiature apprezzabili, soprattutto quelle per Sergio Corbucci (figura fra gli autori di Django); messosi dietro la macchina da presa non ebbe però altrettanta fortuna, anzi rovinò dietro qualche prodotto di genere sconfinando infine nella pornografia (Il mondo porno di due sorelle, 1979, con Marina Hedman Frajese). Qui il tentativo è palesemente quello di ricalcare le commedie erotiche con le varie Fenech, Guida, Carati e via dicendo; la Brochard e la Monreale fanno la loro figura (cioè si spogliano a favore di camera circa una scena su due), ma soprattutto funzionano gli interpreti maschili, rappresentati da un trio di buona risma come quello composto da Giuffrè, Cannavale e Montagnani. Le musiche sono di Manuel De Sica, l'aiuto regista è Riccardo Sesani, destinato anch'egli a esordire entro breve come regista, anche se con esiti meno notevoli di quelli dell'assistente Verdone. 2/10.
Un avvocato ammanicato in politica decide di lasciare l'amante, una contessa vedova ninfomane; la donna si vendica gettandogli fra le braccia una prostituta. Ma la ragazza si rivela in realtà una verginella in cerca di marito.
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