Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
La 32enne Maggie Fitzgerald (una straordinaria Hilary Swank) è una cameriera che ruba i resti dei clienti per sfamarsi. Nonostante le numerose difficoltà, non ultima la sua disgraziata famiglia, la ragazza ha una tale energia interiore da convincere l’anziano Frankie, un disilluso manager, ad allenarla al pugilato per farla diventare una campionessa. L’ex pugile Scrap, un ottimo Freeman, nonostante il suo occhio di vetro, ci accompagna per tutto il film osservando come il rapporto tra la ragazza e il vecchio sembra essere, per entrambi, l’ultimo legame con il mondo esterno. Un film intenso che usa il pugilato come carotina (soprattutto per il pubblico americano) per parlarci di religione, di amore ritrovato, di coraggio e dell’eutanasia.
Clint Eastwood è il caso più singolare dell'intera storia del cinema. Un westerner segaligno e laconico, un prodotto della tv di mezzo secolo fa è oggi il regista americano forse più ammirevole. Ormai ogni angolo del cinema non sembra avere più ombre per lui, per il grande vecchio.
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