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Old Boy

Regia di Chan-wook Park vedi scheda film

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La recensione su Old Boy

di emilio_2899
10 stelle

Capolavoro assoluto partorito dalla mente di quel genio di Park Chan Wook. 

I coreani sfornano sempre film di ottima fattura, e questo Oldboy è la summa delle loro tematiche, spesso incentrate sulla vendetta (dove riescono sempre a tirare fuori qualcosa di nuovo e mai scontato) e della cruda critica sociale, quasi nichilista.

La trama è semplice quanto efficacie, Dae Su, padre di famiglia, dopo una lite alla centrale di polizia per via di una sbronza, scompare il giorno del suo compleanno, e viene rinchiuso in una stanza senza sapere perché, quanto e dove. Dopo 15 rinchiuso in questa stanza, Dae Su farà di tutto per scoprire chi l'à rinchiuso in quella stanza. 

Dae Su è un Dante Alighieri, smarrito in una selva oscura che cerca di capire i suoi peccati, ma a differenza del poeta fiorentino, il paradiso è molto lontano. 

Incentrando il film sulla vendetta e la violenza, il film acquista temi quasi freudiani, perché la vendetta esercitata sia dal protagonista che dall'antagonista, porta il primo allo stato dell'Es, distruggendo la parte umana di Dae Su, che acquista sempre una parte più bestiale, primitiva e violenta. 

Questo film è immenso, non solo per la perfetta caratterizzazione dei personaggi e del protagonista, ma anche per l'accurata realizzazione tecnica. 

La regia è sublime, virtuosismi mai troppo esagerati, piani sequenza indimenticabili (la scena del combattimento di Dae Su nel corridoio contro 30 uomini è subito entrato nell'immaginario collettivo) e scene quasi pittoresche. 

Park Chan Wook sa sempre dove mettere la macchina da presa, mettendo ogni singola inquadratura al servizio dello spettatore.

La sceneggiature, come abbiamo già detto, è perfetta, senza buchi o cali di ritmo, con dialoghi bellissimi, crudi e disagianti, ma anche con monologhi perfetti che fanno sembrare il film (da un mio punto di vista) una vera e propria divina commedia.

Sono molte le frasi che rimangono impresse nel film, e non a caso quelle che più rievocano il significato del film; la mia preferita ad esempio è "Seppur io sappia di esser peggio di una bestia, non crede che abbia il diritto anche io di vivere". 

Colonna sonora sublime, mai troppo esagerata, che si sposa perfettamente con la poeticità delle immagini e dei dialoghi.

Ottima poi la fotografia, una fotografia sporca e urbana, che evoca molto un pò il marciume che sta dentro i personaggi. 

Un capolavoro che a 10 anni di distanza mantiene ancora il suo impatto visivo e poetico, un'opera magnifica, che rimane anche un gran bel film d'intrattenimento, e anche un bel thriller per la strutturizzazione della suspence nell'intreccio, e per la sfilza di colpi di scena, come il bellissimo e devastante finale che rimane sempre un bel pugno nello stomaco ad ogni visione. 

 

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