Regia di René Clair vedi scheda film
E' un film leggero e giocoso, pervaso di ironia e di lieve umorismo, nel tipico stile di Renè Clair. Attorno allo spunto fantastico del fantasma, il regista cuce tutta una serie di situazioni umoristiche e bizzarre, con alcuni passi dove ci sono equivoci tipici della commedia sentimentale di quegli anni. Tra tutto ciò non c'è niente di serio, ma neppure ci sono banalità e buffonate: è una garbata storia di fantasia con il solo scopo di divertire e intrattenere. Comunque c'è anche spazio per prendere in giro bonariamente le persone interessate solo al denaro (come i creditori dell'inizio) o - mutatis mutandis - gli uomini d'affari che cercano ogni pretesto per farsi pubblicità e far parlare di sé. Idee buone e adatte a molte situazioni divertenti sono secondo me il far interpretare l'antenato fantasma e l'ultimo rampollo della famiglia dallo stesso attore (Robert Donat), e l'idea dello stesso che fa il gioco dell'indovinello alle ragazze carine, il quale finisce sempre col bacio-penitenza (perché la soluzione non c'è).
In generale, questo film mostra un umorismo e un modo di divertirsi di cui si è perso lo stampo.
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