Regia di Icíar Bollaín vedi scheda film
E’ incredibile che per vivere al cinema una delle scene di sesso/amore più dolcemente romantiche ed emozionanti che si siano mai viste bisogna sprofondare nella storia di violenza e dolore di Pilar (Laia Marull) e Antonio (Luis Tosar), marito e moglie protagonisti del film/denuncia “Ti do i miei occhi” di Iciar Bollain! Storia di violenza domestica dura ed agghiacciante (per toni narrativi trattenuti ma incisivi ed interpretazioni vere ed intense), il film, dopo averci condotto lentamente nelle pieghe nascoste e tragiche di un rapporto di coppia dove quotidianamente si consumano gesti di violenza che vedono soccombere la figura femminile nella sua eterna condizione di inferiorità d’essere umano, ci regala una sequenza d’amore di rara poesia ed emotività. Vittima e carnefice, marito e moglie, intimità “così vicine, così lontane” allo stesso tempo che in un raro e prezioso momento di tregua della loro assurda battaglia si concedono il lusso di un amore comunque reale e vero: si donano fiduciosamente parti del loro corpo in un gesto di annullamento reciproco che confonde, per un breve istante, le parti in gioco illudendoci e spaventandoci per la vastità ed oscurità delle zone d'ombra dell'essere umano. Dopo “Solo mia” (altro recente film spagnolo sulla violenza silenziosa che si consuma tra le mura domestiche), Iciar Bollain costruisce un film essenziale, schietto e diretto che se in altre mani inevitabilmente sarebbe scivolato nella trappola di una fiction televisiva con tema e dibattito sociale connesso, nelle sue diventa la lancinante dolorosa cronaca di una storia d’amore che nelle sue imperscrutabili sfumature ed irrazionali ed irrisolti movimenti cela, amaramente, la verità di tanti rapporti di coppia.
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