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Ogni volta che te ne vai

Regia di Davide Cocchi vedi scheda film

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La recensione su Ogni volta che te ne vai

di speedy34
6 stelle

I dati SIAE ci informano che il brano “Romagna Mia” del re del liscio Raoul Casadei è una delle cinque canzoni italiane più eseguite nel mondo (al primo posto sempre la mitica “Volare”). Sicuramente un bel primato: tradotta in tantissime lingue, è stata eseguita in 135 nazioni… ed è stata canticchiata persino dal Papa! Il liscio è la nostra musica popolare, rappresenta il folk italiano come il merengue per i Caraibi, il reggae per la Giamaica o il country americano. E per chi è nato nella terra d’origine (la Romagna) di questa musica e danza popolare, come il regista di Forlì Davide Cocchi, è inevitabile confrontarsi con l’universo colorato – ricco di volti, suoni, storie, ed emozioni – che ruota attorno al liscio (così chiamato per lo strisciare dei piedi sulla pista da ballo), verace e sincera cultura di popolo capace di travalicare confini regionali e nazionali. Così Davide Cocchi nel suo film di debutto “Ogni volta che te ne vai” prova a raccontare (facendo un uso spropositato di caratteri e macchiette) questo vivace e fantasmagorico mondo: Orfeo sin da bambino sogna di diventare un cantante di liscio e finalmente grande (Fabio De Luigi, interprete generoso e sincero) gira per le balere con il suo gruppo riuscendo persino a coinvolgere nelle sue serate l’amica d’infanzia Pamela (Cecilia Dazzi, mix di simpatia e sensualità genuine), alla quale adesso lo lega un rapporto d’amore romantico come un valzer, imprevedibile come una polka, pazzo come una mazurka e sensuale e morbida come una begine. Commedia sentimentale e romantica esageratamente leggera ed esile, Cocchi sorprende per una direzione d’attori naturale e spontanea ma drammaturgicamente costruisce un racconto d’amore poco credibile e prevedibile (divertente a tratti ed imbarazzante in altri) tracciando un abisso di distanza da quel modello di riferimento – William Shakespeare – che citato con una sua frase all’inizio del film (“Mai è stato liscio il corso del vero amore”) rimane la meta irraggiungibile di un prototipo di storia d’amore vivace, allegra ed andante con brio.

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