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Tommy

Regia di Ken Russell vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tommy

di captainroastbeefheart
10 stelle

La 2° Guerra Mondiale è finita: giorni di gioia e festeggiamenti. E nasce Tommy Walker. Il padre (Powell), Capitano Walker pilota della RAF, è stato abbattuto in missione e si presume sia deceduto. La madre (Ann Margret) rimasta sola, cede al fascino di un non proprio adamantino gestore (Reed) di un parco giochi. Ma all'improvviso ricompare il marito, li becca nell'alcova e il patrigno lo fa fuori. Ma Tommy ha visto tutto e per lo shock - ma più per il lavaggio del cervello dei genitori - diventa cieco e sordomuto. Non "deve" aver visto niente, sentito niente e non deve dire niente. Dentro - davanti ad uno specchio - vive in un suo mondo , fuori gliene fanno di ogni sorta: torturato dal cugino teppista, sodomizzato dallo zio folle (Moon, che pazzo lo era davvero), dato in pasto alla Acid Queen (Turner), portato dallo psichiatra (Nicholson) più interessato alla madre - sempre in fregola - che a lui, portato da un Santone. Un vero divertimento. Nel frattempo è diventato un asso del pinball e ha sconfitto il Campione (Elton - quando era Elton). Ovviamente il patrigno ha fiutato il business e i genitori hanno cominciato a fare vita da nababbi: ville, Rolls, vestiti eleganti, pellicce e alcool a fiumi. Ma Tommy non c'è, è nel suo mondo davanti allo specchio.

Un giorno la madre sclera del tutto e lo frantuma: Tommy rinasce e riacquista i sensi perduti. Un miracolato. E come tutti i miracolati diventa un Santone disceso dal cielo a miracol mostrare. E' chiaro che il patrigno non si fa sfuggire l'occasione per fare ulteriore grana: fa costruire un enorme casa nella quale gli adepti dovranno sottostare alle regole imposte per arrivare alla Verità. Ma l'Uomo è un animale strano; vuole tutto e subito. Così si rompono le palle e sfasciano tutto. Tommy sopravvive.

Opera complessa in cui un grande Russell non risparmia le storture della società contemporanea: consumismo, falsi idoli, idolatria ecc.

Townshend da un primo assaggio di essere un grandissimo compositore e non soltanto un grande chitarrista in grado di scrivere qualche buon pezzo. In Quadrophenia lo confermerà.

Cast stellare e in palla: persino la Turner riesce bene. Su tutti Moon il folle: penso che non abbia dovuto nemmeno recitare.

Maestoso.

A ragione un cult.

 

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