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Mystic River

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Mystic River

di giorgiobarbarotta
10 stelle

Quando, a sala gremita, si accesero le luci del cinema in centro città (cinema ora in crisi causa multisala più accattivanti, accessibili e comodi) mentre scorrevano i titoli di coda dell'ultimo film di allora di Clint Eastwood, Mystic River, gli spettatori defluirono verso l'uscita in silenzio. Solo qualcuno sussurrava al vicino un commento sulla pellicola, i più annuivano o guardavano innanzi a sè, ancora incollati col pensiero alla visione del film. Un opera di rara intensità, essenziale, nonostante la durata, classica, diretta benissimo e interpretata in modo magistrale dagli attori principali. Due terribili fatti segnano le sorti di tre amici fin da bambini. A uno di loro l'infanzia viene strappata da pedofili che lo segregano in uno scantinato abusandone. A un altro, stavolta in età adulta, viene uccisa la figlia adolescente in circostanze tanto misteriose quanto tragiche. Dramma a tinte forti, scandito in una prima parte da una descrizione certosina dei caratteri in un mosaico cittadino e di quartiere che vede al centro il fiume "mistico" del titolo a delimitarne le vicende, come un perno attorno al quale i destini dei vari personaggi si muovono. Con maestria assoluta, il regista ed ex sindaco californiano, ci conduce per mano attraverso gli inferni personali e collettivi di una tragedia a tratti persino shakespeareana (straordinaria la sequenza con Penn e la Linney che sembrano usciti da Macbeth), in cui la violenza e i debiti di coscienza e di vita tagliano l'aria come una lama affilatissima. Grande prova cinematografica. La sintesi estrema della riuscita dell'opera per il sottoscritto rimarrà sempre racchiusa nelle espressioni di profonda partecipazione emotiva di quegli spettatori di cui sopra all'uscita dalla sala. Ed il sottoscritto tra loro.

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