Regia di Wayne Wang vedi scheda film
Quando si guarda un film di genere come Un amore a 5 stelle (ci devono essere ragioni produttive e spiegazioni sociologiche se la commedia romantica hollywoodiana continua ad attingere al mai risolto “caso Cenerentola”) lo spettatore conosce il finale e immagina, anche con una competenza limitata, alcuni passaggi narrativi, alcuni momenti cruciali e di crisi del racconto. Nel film - interpretato con vezzi autobiografici da Jennifer Lopez, nel ruolo di una piacente cameriera con figlio a carico che ogni giorno si sposta dal Bronx per timbrare il cartellino in un lussuoso albergo di Manhattan, e da uno spaesato Ralph Fiennes (simpatico con il suo sorriso di circostanza, ma più convincente e convinto in ruoli più tormentati e inquietanti), un assessore in corsa per un seggio al Senato - il colpo di fulmine, i travestimenti, gli equivoci, e il coronamento del sogno d’amore sono maneggiati e dosati seguendo una formula precisa. È un film più di sceneggiatura che di regia: il capostazione sul set è il modesto Wayne Wang e lo scrittore è Kevin Wade (ha scritto molti copioni mediocri, ma gli va riconosciuto il merito di Una donna in carriera). È un film con dialoghi, a sprazzi, sapidi. È un film in cui è più piacevole osservare le caratterizzazioni dei comprimari (Stanley Tucci, Bob Hoskins e Natasha Richardson) che le passeggiate dei protagonisti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta