Regia di Ron Shelton vedi scheda film
Nella Los Angeles del 1991 c’è del marcio.
La città è pronta a scoppiare, una metropoli sull’orlo di una crisi di nervi, sull’orlo del delirio collettivo, resa ancora più violenta e pericolosa dalla corruzione che domina tra la polizia.
Questa metropoli “sporca e cattiva” fa da sfondo al brutale e volutamente sgradevole film di Shelton, un poliziesco classico, ma non per questo banale. Gli elementi del genere ci sono tutti: il poliziotto veterano disilluso, la recluta idealista che cade nel gorgo del male, il vice-capo nero che tenta di ripristinare l’ordine, un crimine efferato ecc ecc. Gli attori sono in gran forma e danno un’ottima prova, la tensione sale di continuo, i dialoghi sono serrati e la sceneggiatura ( su cui c’è lo zampino di Ellroy, che di ambienti sordidi se ne intende!) non perde un colpo.
Nella parte del “villani” è bravissimo.
Niente male. Davvero bravo. La sua “uscita di scena” è di quelle che non si dimenticano.
Il ruolo del poliziotto cinico e ambiguo gli si addice perfettamente.
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