Regia di Tom Tykwer vedi scheda film
Doveva essere il primo di una trilogia. Ad Heaven (Paradiso), infatti, sarebbero seguiti Hell (Inferno) e Purgatory (Purgatorio), ma lo sceneggiatore Krzysztof Kie?lowski morì prima di riuscire ad ultimare il progetto. Tuttavia il secondo fu poi completato da Krzysztof Piesiewicz e Danis Tanovi? ne diresse L'enfer, film francese del 2005. Ma torniamo ad Heaven.
Cate Blanchett è magnifica, bella e brava. Lo schermo trasuda il suo carisma e potere seduttivo, anche e soprattutto quando parla addirittura nel nostro idioma. Però il regista Tom Tykwer ci presenta una storia d'amore che sembra proprio non funzionare del tutto, purtroppo, nonostante la recitazione eccellente sia di Cate Blanchett che di Giovanni Ribisi (non dimentichiamolo), unici veri pregi di questo film. Penso comunque fosse prevedibile che avrebbero surclassato con disinvoltura gli altri membri del cast, tutti italiani.
La Blanchett interpreta un'insegnante, Philippa, che fallisce la propria vendetta nei confronti di un signore della droga, uccidendo altre quattro persone, e dunque viene arrestata. Ribisi è invece un carabiniere, Filippo, che ovviamente finirà per innamorarsi di tale "martire".
L'inizio è più che promettente, ma gradualmente la narrazione scivolerà nello stantio, per un ritmo davvero lento che difficilmente potrà risparmiare il sopraggiungere della noia. Ad esso si aggiunge una trama certamente poetica ma assai discutibile nel suo realismo. Per tutto il tempo speravo che Philippa nascondesse qualcosa, non fosse quanto pareva essere. Che usasse il suo giovane amante solo per fuggire. Del resto quello che si percepisce è soltanto l'amore infinito del personaggio di Ribisi, mentre stenta a rivelarsi quello reciproco. In pratica ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa, una sotto-trama che aggiungesse profondità. E poi il finale è il vero colpo di grazia, che sfiora pericolosamente il comico involontario.
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