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Cléo dalle 5 alle 7

Regia di Agnès Varda vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cléo dalle 5 alle 7

di ed wood
8 stelle

Titolo e struttura del film potrebbero suggerire un parallelo con "Vivre Sa Vie" di J.L.Godard. L'inventiva registica invece pare derivata dal miglior Resnais, che in quegli anni stava letteralmente rifondando il linguaggio cinematografico, scomponendone la sintassi. Tuttavia, se devo trovare un film "gemello" al capolavoro della Varda, mi viene in mente un solo titolo: "Fuoco Fatuo" di Louis Malle. Là un uomo, solo e depresso, sull'orlo del suicidio; qua invece una donna, bella ma inquieta, tormentata dallo spettro della malattia. A far da scenario, mutante, caotico e imprevedibile, alle peregrinazioni esistenziali di entrambe le anime in pena, c'è la città, con il suo traffico, i suoi bar, le piazze ed i parchi, palazzi e monumenti, ma soprattutto con la sua gente, la folla indistinta di sconosciuti, fra i quali capita che si annidi l'angelo della provvidenza. In queste due intense, tormentate, insostenibili ore di attesa, Cleo vive un'allegoria della Morte, ora velata ora scoperta. La Falciatrice si rivela sotto ogni aspetto: nelle canzoni di Bob, nei filmini di Raoul come nelle statue per cui posa la moglie, nelle parole di Angele, nei tragici resoconti radiofonici della guerra in Algeria, nei presagi scaramantici, nei macabri show degli artisti di strada, persino nel vestiario di Cleo...L'armonia suadente dei movimenti di macchina, dei numerosi carrelli sulla città, delle soggettive, dei vorticosi piani-sequenza (bellissimo quello che inquadra prima la vetrina traslucida del negozio di cappelli, per poi entrarvi e giocare a nascondino con Cleo, facendo lo slalom fra gli specchi), della recitazione impeccabile, del tocco "femminile" di una regia sempre fluida e delicata come una carezza, costituisce un ossimoro estetico per una storia di ansia, paura, malessere e, soprattutto, solitudine e incomprensione: amici e intimi di Cleo non si rivelano in grado di comprendere le sue preoccupazioni, a differenza del loquace soldato conosciuto nel finale, che offrirà alla donna un motivo per superare l'angoscia.

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