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Marcel the Shell

Regia di Dean Fleischer-Camp vedi scheda film

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La recensione su Marcel the Shell

di friedmandriver
7 stelle

Marcel the Shell è indubbiamente uno dei prodotti più piacevoli e sorprendenti degli ultimi mesi. Distribuito nel 2022 da A24 e giunto nelle sale italiane soltanto nel febbraio 2023, la pellicola tratta degli eventi occorsi ad una simpatica conchiglia di nome Marcel; i fatti vengono raccontati attraverso lo sguardo vigile e costante di un essere umano, Dean (Dean Fleischer Camp), un regista che ha da poco iniziato a vivere nella casa abitata dal piccolo coinquilino e da sua nonna Connie.

 

Dean Fleischer-Camp

Marcel the Shell (2022): Dean Fleischer-Camp

 

Dean che, quindi, avvia un rapporto di amicizia con Marcel, decidendo di ritrarne il peculiare stile di vita in un documentario; fatto che offrirà grande notorietà a entrambri, avviando anche una rapida riflessione sul potenziale virale delle piattaforme di video sharing e delle modalità di interazione che vengono generate. Marcel the Shell offre certamente l'occasione per osservare, una volta di più, il mondo dalla prospettiva di un essere esterno alle consuete dinamiche del web, ma non è questo il fine ultimo della pellicola.
Il principale motore della storia è costituito dal desiderio di Marcel di ricongiungersi con la propria colonia, dalla quale è stato forzatamente separato a causa dei precedenti proprietari della casa. Rimasto solo con nonna Connie, non ha però mai perso la speranza di ritrovare la propria famiglia allargata.

 

scena

Marcel the Shell (2022): scena

 

Marcel è dunque una figura che ha subito un forte trauma non del tutto superato, fattore che lo ha spinto a chiudersi a guscio (è proprio il caso di dirlo) rispetto ai cambiamenti ed al rinnovamento. La condizione fisica dello stesso è più che metaforica del personaggio, che tende a privilegiare le proprie zone di comfort: il timore di perdere quelle certezze costruite con dolore e fatica riecheggia in varie riprese del film. Tutto viene però trattato con grande delicatezza e leggerezza, senza mai sminuire il valore del prodotto e, anzi, elevandolo egregiamente: se è vero che Marcel parla con la voce ed i sentimenti di un bambino, ben diverso è il tenore degli argomenti affrontati, che quindi possono giovare della forma per insinuarsi nello spettatore in quanto contenuti universali.
Le analogie col ritmo delle stagioni, il contatto costante con la natura e la capacità di assorbire le emozioni anche dalle cose più piccole segnano degli importanti momenti di riflessione e introspezione, pur senza voler scaturire in una riconfigurazione esistenziale del fruitore.

 

scena

Marcel the Shell (2022): scena

 

In aggiunta, non mancano alcuni rimandi ai tre precedenti cortometraggi: le lettere digitate involontariamente sulla tastiera di un laptop (recuperando anche il medesimo punto di vista), le abilità canore del protagonista, il "cagnolino" di lana, il letto fatto di pane e, più in generale, il metodo di interazione, vengono qua consolidati e trovano un proprio percorso, con una storia capace di riunire tutti quei punti già facenti parte dell'universo mediale creato da Dean Fleischer Camp e Jenny Slate (voce di Marcel) nel 2010.
Per chi conosceva già Marcel, sarà un'ottima occasione per vedere al cinema una lunga narrazione dedicata; per tutti gli altri, una scoperta assolutamente degna di nota!

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