Regia di Pappi Corsicato vedi scheda film
Sono ancora abbastanza disorientato a proposito di Chimera, ma la risposta sta forse proprio nel titolo: è tutta una montatura resa evidente nella sua falsità, una ricerca dell'origine di un amore, una messinscena moltiplicata per riscoprire o rivelare veramente per la prima volta l'unione di una coppia, il senso dell'essere l'uno per l'altra. Corsicato imbastisce una struttura volutamente fasulla, una serie di incastri narrativi e andirivieni temporali e spaziali, con una recitazione (credo) volutamente forzata, sospesa, che si alterna tra toni ironici, voci soffuse da telenovela che tuttavia hanno una loro intensità straniante: un miscuglio di caratteri alti e bassi, che a volte ricordano l'onirismo lynchiano nei momenti più interessanti, o un manierismo generato dalla formazione almodovariana del regista, eppure resa personale e sicuramente anomala nel panorama italiano. Naturale che possa irritare gran parte del pubblico, ma è un film che almeno stimola, affascina e non sono esclusi comunque tempi morti qua e là.
La colonna sonora è una delle cose migliori del film: davvero geniale la scelta, in particolare, di alcuni brani del grande Toru Takemitsu per le scene più misteriose e irreali tra gli alberi (Twill by Twilight - In Memory of Morton Feldman; e Music of Training and Rest, a sua volta scritto per il film José Torres). Abbiamo inoltre Aram Khachaturian (Sinfonia n. 2, Concerto per pianoforte e orchestra e Concerto per violino e orch.), Dmitri Shostakovich (Sinfonia n. 15) e una moltitudine di canzoni di ogni tipo, tra cui una delle poche che apprezzo, Je t'aime moi non plus di S. Gainsbourg.
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