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Chocolat

Regia di Lasse Hallström vedi scheda film

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La recensione su Chocolat

di Lina
3 stelle

Film patinato e sofisticato, che con illusorie atmosfere poetiche e da fiaba, finisce con il sembrare più che altro una tediosa telenovela ambientata verso la fine degli anni cinquanta. Gli elementi che la caratterizzano non riescono ad amalgamarsi come dovrebbero.

 

La sceneggiatura è alquanto mediocre, non approfondisce bene le tematiche che tratta, lasciando rimanere alcuni fatti ed eventi un po’ in superficie e imbastendo una trama incerta, che barcolla tra dramma e commedia sentimentale.

 

La narrazione inizialmente appare intrigante, poi però diventa lenta e retorica in un modo insopportabile; i dialoghi sono simpatici, ma non reggono la pesantezza di una storyline melensa e inconsistente, dagli intrecci scontati e a tratti inverosimili; il ritmo è discontinuo; la messa in scena per lo più piatta e poco coinvolgente e la vista della cioccolata e della sua preparazione, seppure sublime, dopo un po' stanca. Soprattutto se le si attribuisce in modo assurdo la magia di risvegliare gli istinti più insani nelle persone che la mangiano.

 

A salvare la faccia non basta neanche la scelta di un cast discreto – di cui si lascia notare soprattutto la piccola Victoire Thivisol – perché Juliette Binoche non è poi tanto una brava mattatrice in questo caso. Personalmente l’ho trovata insipida e sopra le righe come “maestra” del cioccolato.

 

Anche il personaggio secondario dello zingaro Roux, interpretato da un Johnny Depp monocorde e ignavo, risulta privo di spessore e superfluo ai fini della trama. Sembra piazzato lì solo per fungere da specchietto per le allodole, ovvero attirare gente a guardare il film. La locandina, infatti, è piuttosto ingannevole nel mostrarlo insieme alla Binoche, dato che ha un ruolo minimo nella storia.

 

Prevedibile e asettico il lieto fine che ricorre al buonismo e ai facili sentimenti.

 

Nel complesso è un'opera stucchevole, furba e ruffiana, che puntando tutto sull'eccessivo anticonformismo della sua protagonista femminile, è stata sopravvalutata molto dagli americani.

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