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Bodyguards

Regia di Neri Parenti vedi scheda film

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La recensione su Bodyguards

di degoffro
4 stelle

Dopo i paparazzi e i tifosi è la volta delle guardie del corpo, sul modello del Kevin Costner che proteggeva Whitney Houston nel celebre film dei primi anni novanta. Solo a scorrere i titoli di testa vengono i brividi: accanto ai soliti noti troviamo Cindy Crawford, Megan Gale, Anna Falchi, Victoria Silvestd, Massimo Giletti, Luca Laurenti, Gigi Marzullo, Cristina Parodi e Maurizio Costanzo, addirittura ringraziato per la sua partecipazione. Si teme il peggio (visti i precedenti e i successivi film della premiata ditta) eppure "Bodyguards" pur essendo spesso raccapricciante e insostenibile, basato com'è sui consueti doppi sensi, parolacce (davvero troppe e inutili) e volgarità (a iosa), ogni tanto strappa qualche risata a differenza di altri film della serie. Siamo dalle parti di "Tifosi", che, per chi scrive, è quantomeno digeribile. Fa un certo gradevole effetto vedere Laurenti (insopportabile e fastidioso come sempre, specie quando fa il cowboy, sperando di fare ridere, ma suscitando al consueto pena, sconcerto e rabbia) preso a calci in faccia durante una rapina in banca che lui crede essere il classico scherzo a parte e continuamente scambiato per Paolo Bonolis; è divertente vedere Giletti che riceve di volta in volta un bel pugno in faccia, una secchiata o una padellata sulla testa, mentre cerca di vivere la sua avventura erotica con Megan Gale; irresistibile Marzullo, alle prese con le sue domande idiote e ridicole ("Ma il buon giorno si vede dal mattino o il mattino ha l'oro in bocca" è una delle tante fesserie che dice) che, durante una rigenerante aroma terapia, viene soffocato impietosamente dagli odori non proprio piacevoli e gradevoli provocati dall'improvvisa cagata di Salvi - strano di solito è Boldi alle prese con esigenze corporali - (e vedere Marzullo con tutti i suoi capelli sconvolti battere disperatamente i pugni contro il vetro per cercare una via di salvezza o meglio..aria fresca è davvero comico e fantozziano), o infine Costanzo colpito violentemente in testa dal braccio di una telecamera. E poi che dire di Boldi che dice alla Crawford, credendola una sosia, "Ma non rompere le balle, barbona!" Si sa che è tutta finzione ma noi ci identifichiamo nei protagonisti a tal punto da pensare che sia tutto vero e proviamo un certo sadico piacere, come se fossimo proprio noi a fare e dire quello che pensiamo verso questi ridicoli e sconcertanti personaggi. La parentesi allo zoo con protagonista Boldi, incaricato di proteggere Camilla, il cane della Falchi (semplicemente patetica e risibile) e ossessionato dall'esigenza di vedere la starlette nature, dal vivo, spesso regala risate grosse e grasse tra ricci i cui aculei si infilzano nel deretano, bisonti violenti, elefanti alle prese con insostenibili dissenterie e dalle scoreggie portentose (Boldi è comunque condannato, se non è lui a cagare, sono gli altri (animali) che gli cagano in testa), caimani che inchiappettano, così come, pur nella sua volgarità ripetuta e spesso fastidiosa, riuscito è l'episodio ambientato alla clinica con protagonista un vecchietto costantemente allupato, nonostante i quattro by pass, dalle erezioni post mortem (e la scena in cui Boldi e De Sica cercano, con estrema difficoltà e disagio, di liberarsi del suo corpo ormai quasi completamente morto, nascondendolo nella custodia di un violoncello è esilarante). E poi il massaggio tibet..ano e la sauna alla marijuana con effetti catastrofici per Enzo Salvi (davvero in forma!). I cosiddetti vips (da "Isola dei famosi" vale a dire più morti che vivi) non ne escono particolarmente bene, dal momento che passano le loro giornate per lo più a cazzeggiare, tra jogging, ridicole scenate di gelosia, telefonini (è ovvio c'è Megan Gale) e desideri focosi, ma questo già si sapeva. Certo la regia (!?!) di Parenti è più che mai da pilota automatico (l'incipit è davvero orrendo, l'episodio con protagonista la coppia di sadomasochisti in cui puntualmente si imbatte De Sica è gratuito e rozzo, così come gli equivoci che coinvolgono Biagio Izzo con la moglie del direttore di Banca, sempre alle prese con "casuali" posizioni imbarazzanti sono insistiti e stancanti, patetico e da latte alle ginocchia riprendere al rallentatore le bellezze di turno come la Gale o la Silvesdt, le quali si limitano soltanto a muovere i capelli o mostrare le grazie, evidentemente è l'unica cosa che sanno fare!!!), la recitazione (!?!) è praticamente nulla, la finezza e l'eleganza non sono di casa, ma la squadra di De Laurentiis ha fatto anche di molto peggio. Nella sua bruttezza, se si sta al gioco, non del tutto inguardabile.
Voto: 5

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