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Kids Return

Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Kids Return

di AndreaVenuti
8 stelle

Kids Return è il sesto lungometraggio del maestro Takeshi Kitano; film del 1996, scritto,diretto e montato dallo stesso autore (caratteristica fondamentale per Kitano, lui come tutti i grandi cineasti ama il cotrollo totale sul progetto) inoltre segnalo la terza collaborazione tra Kitano ed Joe Hisaishi (noto compositore).

locandina

Kids Return (1996): locandina

Il biennio 1994-96 è un periodo fondamentale della vita dell'autore nipponico, in particolare modo è doveroso segnalare  due eventi che lasceranno dei segni indelebili su Kitano.

Il meno grave è senza ombra di dubbio l'insuccesso commerciale di Getting Any (1994), un progetto sperimentale del regista in cui si diletta nel prendere in giro svariati generi cinematogafici, tuttavia è nell''Agosto del 1994 che si verifica l'episodio più stravolgente della sua esistenza: l'incidente motociclistico dove rischia la vita, oltre ad aver subito danni permanenti come parte del volto paralizzata unito ad un fastidiosissimo tic all'occhio.

 

Questo tragico episodio per Kitano rappresenta un crocevia importante che si rispecchierà nella sua carriera artistica, ed il primo progetto dopo l'incidente è Kids Return del 1996.

L'opera in esame può essere vista come un film autobiografico dal momento che i due protagonisti sono quasi  l'alter ego di kitano; Masaru e Shinji oltre ad essere due ottimi amici, sono i classici ragazzi scapestrati che odiano la scuola tuttavia in loro è forte il desiderio di emergere.

 

Kitano descrive una realtà fredda e spietata, dove ormai non esiste nessun valore se non l'individualismo; tecnicamente troviamo molti parametri amati dall'autore, tra cui campi lunghi, piani sequenza, inquadrature statiche e soprattutto  la classica esplosione di violenza rappresentata in maniera realistica e brutale (ad esempio quando sono in scena i vari yakuza), il tutto si unisce ad una splendida colonna sonora firmata da Joe Hisaishi, fidato collaboratore del maestro.

 

Poetico il finale, i due protagonisti dopo aver scelto strade diverse si rincontrano; i due ragazzi ormai disillusi, sono considerati dei falliti, elementi scartati dalla società troppo capitalista dove l'uomo non conta nulla ed il profitto è l'unica regola da rispettare tuttavia Masaru e Shinji sono di nuovo insieme, alla fin fine l'unica cosa importante in questo mondo caotico che non guarda in faccia nessuno è l'amicizia sincera.

 

                                               Shinji: «Pensi che per noi sia finita ?»

                                               Masaru «Idiota,  è solo cominciata...»

 

Film poetico di Kitano che dimostra di non essere assolutamente legato solo ed eslcusivamente allo yakuza-eiga; da recuperare assolutamente.

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